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AFFARI ESTERI

WORLD RUGBY HA BOCCIATO L’ITALIA NON GLI ARBITRI

Ha fatto molto scalpore il fatto che per i  prossimi Test Match estivi delle 138 designazioni arbitrali di World Rugby nessuna sia toccata all’Italia, brutta cosa,  il sintomo è chiaro.

La questione investe sicuramente la nostra classe arbitrale che da quando è sotto la gestione di Franco Ascione, che non è un arbitro ma l’eterno capo della Commissione Tecnica Federale (Ascione sta in Federazione dal 1995 e fa parte di quella struttura dal 2002), la nostra classe arbitrale ha fatto passi indietro. Da gigante.   Per le designazioni non ci siamo meritati nemmeno un guardialinee, nemmeno un TMO, insomma siamo stati messi fuori.

I soliti ambienti “positivi”, quelli che ci dicono che dare questo tipo di notizie è “disfattismo”, ci fanno sapere che nemmeno la Scozia e le Fiji hanno avuto designazioni ed allora vorrebbero che noi tirassimo un sospiro di sollievo e dicessimo “ah bhe alloraaa”.  Del resto è normale, chi non ha un bicchiere di quello degli altri vede solo la parte vuota.

Il fatto non essere stati considerati come fischietti internazionali a nessun livello non è tutta colpa degli arbitri ed è questo che oggi va detto. E’ sbagliato riversare solo sui nostri fischietti il risultato di una situazione “politica” in ambito World Rugby della nostra Federazione che è almeno disastrosa.

E’ innegabile che la qualità dei nostri arbitri si sia abbassata ma certi colpi siamo costretti a subirli perchè in genere tutto l’assetto sportivo della nostra Federazione italiana in ottica World Rugby ha perso completamente visibilità e peso.

La nostra Nazionale sta al posto n° 14 del ranking mondiale, dietro ma anche davanti ha Nazionali di Tier 2 o comunque paesi in via di sviluppo. Il nostro movimento non ha partecipato alla “prima” del Rugby Seven alle Olimpiadi e le uscite che sta facendo sul quel palcoscenico sono di secondo livello. Le prestazioni al Sei Nazioni ed ai Test Match della nostra Nazionale sono negative ma anche quelle assolutamente insufficienti dei nostri club di vertice partecipano a metterci in una posizione politica di totale subalternità a troppe altre Federazioni. In compenso a queste ultime continuiamo a chiedere senza dare mai. A questo proposito va ricordato che, nonostante l’Italia sia un grande paese di 60 milioni di abitanti, il nostro contributo in termini di sponsorship alle manifestazioni o Tornei alle quali partecipiamo è pari a poco più di zero ed abbiamo difficoltà importanti a reperire TV o in generale media che diffondano il nostro sport sul territorio o che riprendano i tornei di cui sopra.

Questo si chiama “quadro politico” ed in un situazione di questo tipo, abbiamo dato solo riferimenti sportivi o  appena vicini evitando di certificare alcune “esibizioni” internazionali di alcuni nostri dirigenti federali, è chiaro che altre Federazioni in miglior assetto o prospettiva hanno buon gioco anche nell’infilare nel listone dei Test Match un arbitro. Così è stato per il rugby USA che una designazione se la sono portata a casa o il Giappone che ne ha prese ben 3.

Il contesto di designazione partiva dal fatto che ci vogliono arbitri in gamba e capace di calarsi nel contesto del nostro rugby di oggi ma era anche chiaramente politico: il continente australe si è portato a casa 77 designazioni con 32 neozelandesi, l’Europa 67 con 23 inglesi e le 21 francesi.

Possibile che in Italia non ci sia nemmeno un silente guardialinee, uno scaltro TMO?

Disfattisti? Vade retro. Quindi i nostri arbitri non sono stati designati per non stancarli troppo. Ci aspettiamo il comunicato ufficiale della Federazione che riporti festoso il luogo della meritata vacanza dei nostri migliori fischietti e speriamo che tale destinazione sia all’estero così le partite almeno le possono vedere in TV.

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