Connect with us

AFFARI ESTERI

ALLARGARE IL MONDO DEL RUGBY? ALLORA FACCIAMOLO DAVVERO

romanian-rugby-team

Il rugby sta crescendo nel mondo ma il mondo del rugby è piccolo. Ci sono poche manifestazioni e pochissimi campionati a livello mondiale in grado di sviluppare rugby di Alto Livello e così, quando una comunità nazionale ovale si mette in testa di crescere, fa domanda di entrare in uno di quei pochi.

In Georgia, Canada, USA, Romania sono tutti lì che compilano moduli di adesione per i campionati degli altri, tutto uno scribacchiare ed un politicare, mandano in giro la foto dei milioni di dollari o di euro che avrebbero sotto la scrivania pronti da spedire in cambio del timbro di adesione. Pare che i georgiani ci mettono pure la foto del miliardario di turno con la sua villa con piscina e le poltrone ricamate in oro fine.

L’Italia ha mandato diversi anni fa due sue franchigie nel Pro12 ed adesso, forse, esiste la possibilità che anche un team USA e/o della Georgia entrino nel mondo delle Guinness. Qualche anno fa un team giapponese ed uno argentino sono entrati nel vecchio Super Rugby marcato Sanzaar, si sono messi a fianco di neozelandesi, australiani e sudafricani. Alle porte di Sanzar bussano ora gli isolani del Pacifico e Singapore guarda ed aspetta.

In principio fu il Cinque Nazioni (prima ancora il Quattro Nazioni, la Francia fu aggiunta nel 1910) allargato nel 2000 al famoso Sei di cui tanto si è discusso in questi giorni, a volte anche a sproposito, ma in quel caso solo in autorevole lingua inglese che fa tutto un altro effetto. Anche il sud del mondo per Nations ha visto il Tri Nations (All Blacks, Springboks, Wallabies) diventare four e chiamarsi “The Rugby Championship” qualche anno fa grazie all’aggiunta dell’Argentina.

La lista di quelli che premono per entrare nei pochi campionati mondiali, sia per Nazionali che per club, dove si gioca rugby di Alto Livello è lunga e le risposte tardano a venire.

Poi accade come al Super Rugby che, con le aggiunte di cui sopra, è diventato un gigante impossibile da gestire, snaturato nella sua originale essenza, dove alcuni team mai più ne vedranno altri o giù di lì, dove il primo vecchio spirito internazionale della competizione per club si è ora assopito di fronte alle Conference che trasformano il Super Rugby in una serie di campionati locali. Risultato: decollo del Rugby a 13, l’Aussie vola, il calcio in Sudafrica riprende fiato.

La verità è che il rugby cresce anche nell’immaginario del pubblico mondiale, è diventato un buon prodotto televisivo anche fuori dal mondo britannico, è un buon veicolo pubblicitario, insomma è un “prodotto” richiesto di cui c’è veramente scarsità.

Rugby Europe dimostra tutti i suoi limiti. Di fronte a questa “necessità” si mette a far lobby per gli associati ergenti e politicamente pesanti, cerca di forzare la serratura del Sei Nazioni invece di progettare e costruire quello che serve. Cercare posto in casa altrui è più facile ed immediato che cominciare una cosa nuova.

Già, una cosa nuova. C’è bisogno di rugby di  Alto Livello, anche in Europa. Forse è questa la nuova frontiera a cui World Rugby potrebbe guardare per i futuri investimenti nel nostro continente: un nuovo campionato europeo per club.

Ne avremmo bisogno anche noi italiani, non abbiamo avuto la forza e la lungimiranza per costruirne uno nostro forte, oggi forse avremmo anche noi la richiesta di adesione di qualche straniero. Allora vediamo se è possibile creare, anche per il nostro strato più alto, quello che in Eccellenza è in fascia “inarrivabile”, una nuova dimensione di Alto Livello. Da soli non ce la facciamo? Guardiamo fuori.

Allarghiamo il rugby ma allarghiamolo davvero: facciamo cose nuove. Non è facile ed è cosa da imprenditori prima che da certi “sportivi”, forse all’inzio è come organizzare le Olimpiadi poi diventa come il Pro12. Toccherà fare qualche telefonata in Spagna e Portogallo, una in Georgia, poi in Romania e Germania, chissà anche in Belgio,magari qualche scozzese… . Ecco un livello diverso su cui operare, un prodotto è scarso? Fabbrichiamolo.

Certo la creatività è “roba” da italiani, non possiamo aspettare gli altri, a certi amici ovali magari verrà da ridere però pensiamoci su: perchè è vero.

.

More in AFFARI ESTERI