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SERIE A ELITE

QUESTO TOP1O E’ UN ESPERIMENTO

Seconda giornata di Top10 ed il massimo campionato italiano si produce in due dei cinque match potenzialmente possibili. La Fiamme Oro strapazzano Piacenza e Rovigo ingrana la marcia nel secondo tempo e spegne il Mogliano. Due giornate  di questo Top10 sono trascorse e solo quattro dei dieci match disputabili sono stati giocati.

CONTENUTI TECNICI davvero particolari non ce ne sono stati, oltre a non esserci stati match dove si presentasse questa occasione non esiste clima e preparazione perchè adesso possa essere così.

C’è un esempio che vale su tutti e sono le due mete realizzate da D’Onofrio in questo turno che opponeva le Fiamme Oro a Piacenza.

La prima è un piccolo capolavoro con il piede di Filippo di Marco che trova la reattività e la corsa appunto di D’Onofrio che tocca la palla discendente oltre i pali in meta; la seconda è una mischia prossima alla linea di marcatura che vede banalmente uscire il cremisi palla in mano che poi schiaccia facilmente oltre la linea senza opposizione avversaria. Il primo gesto sembra di quelli belli visti in TV, il secondo non si vede tanto facilmente nemmeno in under16. Questo è quello che si vede in Top10 in questo momento, tutto ed il suo contrario, per parlare di veri contenuti tecnici dobbiamo aspettare ancora un attimo.

LE DUE PARTI  Perchè è palese che ci sono. Dopo due turni e così poche partite giocate fra i dieci team c’è la corrente di pensiero del “cambiamo formula e rimandiamo il campionato a quando si può davvero giocaree quella chegiochiamo e basta, adesso“.

I giocatori che la situazione sanitaria pone in isolamento e tutto il successivo protocollo non permettono di presentare una formazione al top di condizione e con il giusto mix per la partita. Così molti fino ad oggi, seguendo il regolamento, hanno rinunciato a giocare ed è difficile dargli torto: si va in campo per provare a vincere non per mettere una bandierina sul calendario del fine settimana. Questo è normale, perchè allora le “due parti”? Il dubbio su come debba continuare questo campionato nasce dalla mancanza di una mission affidata al TOP10 di quest’anno. Perchè si va in campo? 

Insomma, a cosa serve questo campionato quest’anno? Secondo voi, viste le condizioni dell’Italia, del nostro sport  e quelle  in cui si gioca, la risposta può essere la stessa dell’anno scorso o di quello prima ancora?

IL CASO ROVIGO  Ovvero quella Società che avrebbe terminato con le formule più strane anche il campionato dello scorso anno. Rovigo che non accetta la attuale regola che gestisce il rinvio delle partite, questo è il vero significato delle pepate (ed un po’ insensate) dichiarazioni di Umberto Casellato della scorsa settimana, e che vuole si vada  in campo sempre ed a tutti i costi !

Hanno ragione i rossoblù a perseguire questo atteggiamento? In realtà “si” se lo avessero detto e scritto a chiare lettere prima che il campionato iniziasse, se avessero preteso nelle sedi federali che tutti i team fossero messi nelle identiche condizioni di gestire una propria “bolla” e di giocare al suo interno. Così’ non risulta dalle cronache e così non è stato e quindi “il caso Rovigo” è in effetti quello di una Società di professionisti che gioca in un campionato dilettanti. Possiamo stupirci che al Battaglini non se ne siano ancora accorti?

LA CLASSIFICA ? Volete la classifica? Congratulazioni a chi è in testa ma non ha ancora toccato palla il Calvisano e tanto meno il Petrarca. Le Fiamme Oro ne hanno giocato solo una. Di che cosa stiamo parlando?

COME SI LEGGE QUESTO TOP10 ? Magari si avesse una risposta adesso e subito. E’ una situazione nuova per tutti (quasi tutti… Casellato invece ….) e si sta cercando di capire come i vari fattori possono davvero pesare: i posticipi come saranno? come i team che funzionano a preparazione intermittente potranno essere competitivi ed in quale momento della stagione saranno in vera “condizione”? Come questo influirà sulla classifica, sull’andamento dei match, sulla differenza fra andata e ritorno? E il fatto che non c’è pubblico? Che la visibilità è quasi zero? La tensione dei team, se riesce ad esiste, come si distribuisce in questo tipo di contesto?

E adesso scriviamo questa quasi-follia: se ci fosse il blocco delle retrocessioni quanti team andrebbero davvero in campo?

Questo Top10 è per ora un esperimento, appena diventa un campionato vero tutti lo tratteremo come tale, nel frattempo si sta studiando per capire come raccontarlo …..

Forza rugby italiano. Forza Top10 !

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