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FIR E DINTORNI

IL LIVELLO CHE SI FA CHIAMARE “ALTO”: SALVATE IL SOLDATO SMITH (DA ASCIONE)

Le dichiarazioni con le quali Franco Smith ha raccontato la disfatta della nostra Nazionale con la Scozia sono discutibili.

Ha detto infatti Franco Smith:Noi siamo solamente all’inizio di un nuovo ciclo..” e poi ha aggiunto “…l’inizio di un processo di rinnovamento e miglioramento”. Da queste parti ci si sente di dissentire con il tecnico sudafricano: non è un nuovo ciclo. Perchè l’unica persona nuova di questo “nuovo cicloè solo lui: Franco Smith.

Tutto il resto prosegue da tempo sulle ali del fallimentare progetto federale a Smith tocca il compito di girare la minestra ormai sciupata e raffreddata ed è abbastanza normale che le sue dichiarazioni siano le stesse di O’Shea e di Brunel. Perchè “il ciclo” è uno solo, sempre lo stesso.

Franco Smith come il suo predecessore non fa alcuna selezione nel rugby italiano per poter fare la sua squadra, i nomi sono già scritti da prima, uno in fila a quell’altro. Leggetevi bene la formazione della Nazionale schierata da Smith, dove sono le novità? Non potrebbe essere diversamente perchè i nomi a disposizione di Smith sono gli stessi di O’Shea, se c’è uno nuovo è solo perchè anche lui faceva già parte del giro “predestinato”.

Smith non attinge da un movimento sportivo, come non lo faceva O’Shea e neanche Brunel, compone il suo puzzle pescando da una lista che viene dal Settore Tecnico Federale, dal progetto FIR di franchigie ed accademie, una lista che abbraccia il decennio di questo fallimentare progetto federale (scusate la ripetizione ma i tempi sono maturi per ripetere ad oltranza).

Una lista, ecco tutto il nostro rugby, una lista con forse poco più di una cinquantina di nomi, tolti infortunati e non disponibili, alla quale qualcuno aggiunge quella della Under20, questo è il bacino di Smith e predecessori. La lista è sempre la stessa per tutti, questo è il progetto federale. Punto e stop.

Può un ragazzo di Top12 arrivare a giocare per Smith da una domenica all’altra? Impossibile, perchè, dicono, non ha “il livello”, la preparazione. Non fa parte della lista.

Perdonateci tutti per la franchezza ma la Nazionale vista anche in questo Sei Nazioni era al “livello ” delle avversarie? Assolutamente no. Come del resto da molti anni capita alla nostra Nazionale nel confronto con le altre europee. Quindi: di che “livello” stiamo parlando? 

Già, il “livello” si fa chiamare “Alto” ma lo è forse solo qui da noi e comunque… c’è ancora bisogno di parlare di risultati? “Alto” per chi? Per la storiella che “dobbiamo crescere”, “stiamo crescendo”… “cresceremo”.. “siamo sulla buona strada”… ecc ecc?

Smith è nella stessa trappola di O’Shea, il sudafricano però è un Coach di campo, forse può aiutare a produrre qualche mezzo risultato con i ragazzi che gli propongono ma il problema viene prima ed è il sistema del rugby italiano. Il sistema voluto, guidato e gestito dal Prof Franco Ascione: questo è il vero fallimento che fa maturare il disastro della partita con la Scozia e di tutte le altre precedenti.

Insomma questo “Alto Livello” di Ascione è un trappolone ormai solo politico che ingurgita Coach stranieri e distribuisce brutti risultati. La cosa pericolosa è che anche Franco Smith, che per la sua storia in Italia è da considerare come un “tesoretto” nazionale, ci rimanga tritato. Le due volte su tre che in questo Sei Nazioni siamo rimasti a “zero” punti realizzati sono, per Smith, un viatico tristissimo che punta in quella direzione.

Gli insuccessi, da tempo conclamati, vorrebbero invece che il capo del Settore Tecnico Federale Francesco (detto Franco) Ascione si dimettesse. Lo doveva fare da un po’ ma andrebbe bene anche adesso.

Tutti voi sapete come è invece finita la richiesta di dimissioni di Franco Ascione lanciata da questo spazio web lo scorso Novembre (qui sotto i link sulla vicenda). Il Presidente Federale ci scrisse una lettera dicendo che andava tutto bene e che “Il Nero il Rugby soffriva di vaneggiamenti elettoralistici, un consigliere federale oppositore di Gavazzi ci scrisse dicendoci che Ascione non è responsabile a norma dell’Art 28 comma 1 dello Statuto federale perchè lo è il Presidente.

E noi dovremmo lasciare che tutto questo si mangi in un boccone anche il “nostro” Franco Smith?

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Link: Il caso Ascione

5 nov 2019: clicca qui CHIEDILO AL CONSIGLIERE FIR: PERCHE’ ASCIONE NON HA DATO LE DIMISSIONI?

12 nov 2019: clicca qui IL CASO ASCIONE: LE LETTERE DEL PRESIDENTE GAVAZZI E DEL CONSIGLIERE ZANOVELLO

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