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FIR E DINTORNI

IL GIAPPONE NON E’ GRANDE , PARISSE SI MA LA FIR SMENTISCE IL CAPITANO

 

E’ la notizia del giorno, l’arrivo di un terribile tifone sulla costa sud-orientale del Giappone ha portato gli organizzatori ad eliminare dal tabellone dei Mondiali due partite: la classica Inghilterra vs Francia e la nostra Nuova Zelanda vs Italia.

La sicurezza prima di tutto, il tifone sarà potente e in quelli stadi non si poteva certo giocare. Indiscutibile.

Non si può certamente giocare a Tokyo, Yokohama e Toyota e le due partite vengono annullate ma non ci sono altri posti, stadietti o campetti di provincia, non ci sono altri buchi dove far giocare il rugby? Il Giappone si scopre non essere “grande”. World Rugby prova a coprire la pochezza organizzativa giapponese ma il Mondiale è falsato. Mai accaduto

E’ falsato almeno perchè Francia Inghilterra e Nuova Zelanda passeranno ai quarti con, di fatto, un turno di riposo in più dei propri avversari e decisamente meno acciacchi.

E poi c’è l’Italia, anzi ce ne sono due.

Quella di Sergio Parisse che commenta così, senza fronzoli, l’annullamento della gara:”Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare i cinque punti sono sicuro che si sarebbe trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l’Italia.Ma gli organizzatori si sono detti: ‘Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso’. Complimenti. Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato…. Gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni, in questa stagione. E in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare. Non chiedevamo altro“.

Quella di Alfredo Gavazzi “Il comprensivo”:”…Comprendiamo e accettiamo la scelta dell’organizzazione di assumere la determinazione più idonea alla tutela di tutte le parti in causa. Da Presidente federale e da uomo di sport comprendo il rammarico degli atleti e dello staff tecnico per non aver potuto sfidare i Campioni del Mondo in carica…”. Dichiarazione scendiletto ma anche molto di più.

Quella del Presidente Federale è una dichiarazione iper-politica che punta palesemente a far dimenticare quanto detto da Sergio Parisse.

Nessun riferimento da parte di Gavazzi, che sottolinea sentirsi “uomo di sport”,  a quella cosa di Sergio: “..se gli All Blacks avessero avuto bisogno..:”, e tanto meno al riferimento al “piano B“, meno ancora alla “mancanza di rispetto” e nessun plauso alla voglia di giocare ovunque (“anche in un cortile”).  Ossequi e riverenza a World Rugby e poi il Presidente Gavazzi ci mette pure lo schiaffo al Capitano azzurro quando dice che la scelta di World Rugby tutela “tutte le parti in causa“,  include chiaramente anche l’Italia. Quindi Parisse di cosa si lamenta?

Oh basta là.

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