Lo sentite che gira? Lo sentite sopra la testa, no, non è solo il caldo. Sono i Mondiali che si avvicinano e l’atmosfera che si scalda prima della grande partenza che sarà il 20 settembre con la partita inaugurale fra i padroni di casa del Giappone e la Russia. L’Italia comincia due giorni dopo contro la Namibia.
Team in fermento nell’ottica di un Mondiale che si rispetti, che tutto quello che c’era prima del ’95 era aria pesante. Ora invece sentite come frizza?
In Francia frizza che è una meraviglia, lì stanno facendo i conti con i tre “capi” che si portano in Giappone: quello ufficiale Jacques Brunel, che lascerà l’incarico dopo il Mondiale, quello laterale Lauren Labit, arrivato da poco a coprire il posto di altro che, nel clima poco “relax” del team dei galletti, ha fatto le valigie in anticipo e Fabien Galthié che la Federazione francese ha messo a fare il Vice di Brunel dopo aver annunciato che sarà lui il nuovo Head Coach nel post mondiale. E’ chiaro che tutti in Francia si domandano chi comanda davvero quel team e chi ha fatto davvero la coraggiosa lista dei giocatori.
Se è la lista che tiene banco in queste settimane quella del Sudafrica è una cosa tormentata, è la prima volta che la questione delle “quote nere” si fa pesante sul Mondiale dei talentuosi rugbisti africani. Incrociare tutte le “richieste”, quelle ovali è quelle no, è un bell’affare per Erasmus. Il Coach ha come suo primo alleato sicuramente il capitano Siya Kolisi ma fosse solo un problema di rugby tutto sarebbe a posto.
In Inghilterra, proprio adesso poco prima dei Mondiali, tiene banco la questione sul successore del loro Head Coach Eddie Jones, in Galles salutano Gatland ma solo poco-poco perchè rimarrà anche da quelle parti a fare il Coach dei British Lions e quindi è solo un mezzo arrivederci. Senti come frizza?
Gli USA stanno pensando le convocazioni mentre è in corso il loro massimo campionato di professionisti e nulla è tranquillo nemmeno lassù, mentre le federazioni del Pacifico sfidano il mondo contro i club del campionato francese che “chiedono” ai loro giocatori di quei posti (Tonga e Samoa in particolare) di rendersi indisponibili per i Mondiali con la loro Nazionale per restare in Francia a giocare nel Top14.
Senti come frizza? Tutto questo è il rugby dei professionisti, dentro c’è un po’ tutto, bello e brutto, mercato e alto livello, bel gioco e dispetti, polemiche e gesti d’amore, una (forse volontariamente) malcelata confusione di interessi che gira e gira sopra di noi.
Anche lei girava sopra di noi fino a poco fa, ma adesso è atterrata, è la Coppa del Mondo, quella vera, la Webb Ellis Cup in questi giorni è atterrata ufficialmente in Giappone ed è scesa a terra da una aereo della Emirates. Ci siamo capiti vero?