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QUESTIONE D'ELITE

TOP12: AD OGNUNO LE SUE RESPONSABILITA’. QUELLE VERE.

Ma cosa volete da questo Top12? La domanda sorge spontanea ma il destinatario è latitante. Sulle tribune a vedere questo campionato ci vanno ormai solo i parenti ed i  match sono di livello molto basso. Per le gradinate si collezionano numeri finti ed in campo una percentuale altissima ma sconosciuta (perchè nessuno gestisce statistiche per un campionato che però si fa chiamare TOP)  di errori di handling, in-avanti, placcaggi sbagliati (una specialità della casa) e assenza di regia di gioco. Insomma manca gente e gioco. Ma cosa volete da questo Top12? 

Scusate se la domanda turba i sogni di gloria di quelli che ieri oppure oggi hanno toccato il vertice della classifica, loro ora dicono “siamo in testa oh che bello!“. Bello cosa?

Riportiamoci alla realtà. Ma è il momento di chiedersi: dove sta il “bello” di questo Campionato? In effetti non se lo chiedono Casellato o Brunello, Marcato o Frati, Guidi o Presutti, Manghi e Cavinato, perchè dovremmo chiedercelo noi? In fondo sono loro che mettono in campo un gioco di basso livello, dovrebbe essere un loro problema, sono loro i tecnici che mandano in campo il peggior rugby italiano degli ultimi vent’anni. Invece loro fanno silenzio. Si vede che per loro questo è il Top. Questo è il loro Top? Ah ma no, siamo noi i lamentosi ad essere brutti e cattivi.

Allo stadio non ci va nessuno a vedere le partite, sulle tribune regna la desolazione, ma questa domanda evidentemente non se la fanno i Presidenti delle Società, da Marusso a Beraldin, Tizzi e Vaccari, Banzato e Biagini, Forgione e Zambelli, per loro tutto va bene così? E’ questo il Top?  Allora vuol dire che hanno ragione:” siamo in testa oh che bello!

Cari tecnici che, tanto per dirne una, vi mandano gli accademici a giocare con voi e magari vi impongono il loro minutaggio mentre voi dovete insegnare loro anche a fare un semplice passaggio, va tutto bene? Cari Presidenti che giocate in un campionato Top dove la caccia più importante è quella al finanziamento federale, è tutto ok?

Perchè quando passa la giornata numero 14 e si vedono tanti ragazzi di buona volontà in campo dare il massimo e rompersi le ossa per la maglia, quando si vedono quei ragazzi che avrebbero tanta voglia di fare di più con/per il rugby, quando si guardano gli occhi lucenti in campo di chi ha vinto o quelli rabbiosi e delusi di chi ha perso, quando si vede che tutti e trenta quelli in campo ci hanno messo il cuore  per la loro maglia allora ci si domanda: cari Tecnici e cari Presidenti siete sicuri che la vostra responsabilità non sia prima di tutto nei loro confronti? A chi dovete il fatto di costruire un grande campionato? A questi ragazzi, a quelli che verrano, al mondo del rugby, al pubblico che ancora lo segue, alla vostra storia e, perchè no, alla vostra tasca, alla vision dello sport che è fatto per crescere e non per sopravvivere, oppure a quattro regolette federali che vi tappano la bocca e la strada?

Oggi è questo il commento alla giornata 14 del Top12, dopo aver visto quelli di Firenze spaccarsi le ossa per superare una squadra professionista che ha dato il massimo, quelli di Verona e i laziali massacrarsi la giornata per fare quel passo avanti che serviva a tutti e due e poteva fare solo uno, dopo aver visto quelli di Viadana darci sotto fino all’ultimo secondo contro un Petrarca in difficoltà che ce la metteva tutta, sangue ed ossa incluse, per uscire dalla sua crisi. E poi tutti gli altri, in rossoblù o giallonero, biancoceleste del Brenta e del Piave, Diavoli da alta classifica, giovanotti del Terraglio che non mollano mai. Una folla di giovanotti e di giocatori esperti, tutti rugbisti che credono nel rugby e nel loro club,

Cari Presidente e Tecnici, verso chi è la vostra più grande responsabilità?

E adesso se volete potete alzarvi e camminare oppure…. oh che bello.

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