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QUESTIONE D'ELITE

IL RUGBY DI REGGIO ALLA CONQUISTA DEL WEST

Sotto il cappello c’è Enrico Grassi, imprenditore reggiano di vero successo, dentro la camicia hawaiana c’è lui e questi sono solo alcuni tratti del nuovo eclettico Patron del Rugby Reggio che ha rilevato il 100% della Società che, per l’occasione, ha cambiato nome in Valorugby Emilia.

Il nuovo nome in se non riesce a meritarsi chissà che applausi ma il progetto, anche se non originale, assolutamente si. Il Valorugby punta sui giovani, vuole essere perno di ragazzi che, da Bologna a Piacenza (Emilia appunto) fanno sport (rugby) e si concentrano anche sul “domani”: una professionalità, un posto di lavoro, Valorugby vuole essere contatto fra sport ed aziende, “il vero successo è il valore” dice lo slogan. Un sincero evviva. La sezione giovanile del Valorugby già sorride.

Il punto principale però di questo “nuovo” sodalizio è quella aggiunta: “Emilia”. Reggio stava stretta? I Diavoli di Reggio non sono più tali, adesso puntano diritti al Paradiso? Forse anche un po’ più in là.

Trattasi di quello sguardo ad ovest che questa nuova sigla ovale dice di avere, si chiama appunto Emilia, quello sembra il territorio di “conquista”. Saltiamo l’est di Modena (piazza organizzatissima e con un settore giovanile invidiabile) e della grande Bologna perchè il boccone grosso sta ad ovest dove non c’è Paperino ma anche e soprattutto Parma con le Zebre e tutti gli annessi e connessi. Questi ultimi sono, oltre alle tante Società di Parma città, anche Noceto e Colorno e, molto più in in là, ancora verso ovest, la competitiva piazza di Piacenza, dove il rugby non manca, anzi, scalpita. Magari anche tutti questi si sentono di puntare su Valorugby? Mai dire mai.

Ma il polo di attrazione della zona emiliana non erano le Zebre? Appunto, dirà qualcuno.

Insomma la conquista del West pare un pelo ambiziosetta ma il valore (ops) della partita forse è davvero altro ed anche diverso da come ci siamo abituati. Il Valorugby (ci si abituerà ma questa parola nuova fusion fra valori e rugby per ora sembra davvero poco orecchiabile) crede nella sua sfida ed è nato “per unire”, una cosa bella che ha una forza importante, anzi un “valore” importante. Speriamo vada loro davvero tutto bene.

“Unire”, quanto cose si possono fare con questa parola, una delle più usate in Emilia prima che tutto il suo patrimonio si trasferisse a Calvisano.

La strada per Castel San Giovanni è lunga e da percorrere con pazienza ed intanto su questa vicenda del Valorugby ci si lasci dire altra cosa. Giocherà in Eccellenza, o come si chiamerà il massimo campionato italiano, ma nessuno nel presentare il nuovo soggetto sportivo ha spiegato qualcosa su obiettivi e mosse varie rispetto a questa partecipazione apparentemente non secondaria ma, per come è stato presentato il Valorugby, assolutamente meno che tale. Peccato davvero, una Società del massimo livello italiano cambia nome e… ma è anche lo specchio dei tempi duri in cui si dibatte il rugby italiano.

Reggio Emilia saluta l’appassionato Presidente Giorgio Bergonzi (50 anni di rugby, un monumento) e guarda all’ingresso non meno appassionato di Enrico Grassi e del suo stile, un uomo di successo che si è fatto carico di un grande progetto ma soprattutto uno che pare non sia abituato a perdere e questo è un “valore” che ci fa davvero contenti. Forza rugby!

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