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FORZA RUGBY

SPINGERE IL RUGBY ITALIANO, TUTTO E TUTTI

Le Fiamme Oro Campioni d’Italia 1957-1958 (chi sono? la soluzione è in fondo alla pagina)

Da queste parti lo scorso fine settimana è mancata l’Eccellenza. Il Campionato Italiano aveva il suo stop in attesa delle fasi finali play-off e due cose qui sono apparse evidenti: c’è stato un fine settimana senza rugby italiano e lo spazio lasciato libero dall’Eccellenza in termini sportivi ma soprattutto mediatici non è stato rimpiazzato dal “nostro” rugby (Serie A …), semplicemente è stato ceduto, probabilmente ad altri sport “concorrenti”.

Perchè non è vero che un appassionato del Viadana o delle Fiamme Oro, uno che segue il Petrarca o il Rugby Rovigo automaticamente, nel fine settimana che “la sua squadra” non gioca, cerca voracemente di seguire le prestazioni del Munster o del Racing Metrò. Il livello di attenzione di questo tipo di “cliente” del rugby, ed in genere del grande pubblico del rugby italiano, si alza solo se c’è la Nazionale italiana.

Il “fruitore” italiano generico ma già “introdotto” all’ovale (coach, giocatori, semplici appassionati del gioco, genitori, amici e fidanzate, tifosi locali e volontari dell’ovale), stiamo parlando di rugby di base e del rugby giovanile, non è assolutamente detto che oltre la sua Serie B o C, la Under18 o la Under12, abbia come riferimento il Leinster o i Saracens. Tutt’altro. In realtà tutto questo mondo ovale, che è la stra-grande maggioranza del mondo del nostro rugby, è in buona parte tagliata fuori.

Così, quando si chiude l’Eccellenza, che da noi è già assolutamente bistrattata dalla FIR e dai media, guardata con stupida sufficienza da tanti sapientoni del nostro mondo che senonsichiamaniùzilandnonèrugby, la palla non passa alla Serie A, che il campionato subito sotto, la palla muore.

Insomma è mancata l’Eccellenza con i pochi e ridottissimi spazi che le vengono concessi ed il rugby italiano è andato in soffitta.

E le franchigie?. Il fatto che non siano in effetti franchigie alla lunga pesa proprio a loro. Le Zebre sono una selezione federale che Parma non ha mai davvero abbracciato ed il nord-ovest meno che meno, altrimenti ancora oggi non si sarebbe in cerca di una compagine sociale che se le prenda. La Benetton è la squadra di Treviso, concentrata a Treviso, su Treviso e per Treviso. Non sono mai usciti di lì.

In tutti i casi non sono i 2/3000  tifosi che, quando va bene, le due squadre italiane di Pro14 portano allo stadio e le altre migliaia che riescono a mettere davanti allo streaming di Eurosport che possono rappresentare il movimento del rugby italiano.

Insomma senza il nostro rugby anche le foto più vecchie cominciano a sbiadire e si fa fatica a rimpiazzarle. (….però sapeste che personaggi del nostro rugby fanno parte nella foto che abbiamo pubblicato sopra questo pezzo oggi !)

Per questo, da queste parti, nonostante la diffusa e bella offerta televisiva di rugby europeo e del sud del mondo, è mancato questo fine settimana il rugby italiano. Non è sostituibile, tutti gli sport hanno la propria vera spinta dal proprio territorio.

Anche per questo fra le priorità del nostro rugby ci devono essere la ricostruzione di un Campionato italiano protagonista (a che punto è il progetto della Lega di club?), la promozione e divulgazione, anche attraverso il ricco mondo della comunicazione della FIR, dei grandi Tornei e campionati giovanili e di propaganda, la presentazione della Serie A e delle serie ancora inferiori come punti di espressione del nostro mondo.

Quindi quello che qui si propone è di fatto un restyling totale al nostro marketing ovale.

Non possiamo rinunciare al nostro rugby se vogliano far crescere il rugby, dobbiamo spingere tutto il nostro rugby, è così che nasce quella passione che porterà in campo i nostri futuri campioni da affiancare a quelli della foto un po’ sbiadita.

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NELLA FOTO FIAMME ORO 1957-1958 Da sinistra a destra, in piedi: Ricci, Navarrini, Bellinazzo, Sguario, Vanni, Dondi, Giani, Catarinicchia, l’allenatore Mario Battaglini. Accosciati: Erri, Biadene, O. Bettarello, Fronda (capitano), Annicchiarico, R. Luise, Maccagnan

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