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QUESTIONE DA PRO

PREGO GRAZIE SCUSI ..TORNERO’ … E IL MEZZO FAIR PLAY

Arbitro in campo in … fase TMO

Oggi il tema chiama in causa una vecchia cosa di Mogol & Massara, gente del Clan, ma la storia è evidentemente quella di un altro clan, quello mezzo scozzese e mezzo irlandese  di LLyod Linton, lui colpevole, è il caso di dirlo, di aver fischiato in modo orribile il match della Benetton contro Connacht.

Dopo il match lo staff Benetton, fino ai suoi livelli più alti, si è riunito ed ha cominciato a ritagliare spezzoni della partita documentando al Board del Pro14 la prova a dir poco scarsa del fischietto designato.

Il Pro14 ha inviato alla Benetton in questi giorni una lettera di scuse. Ma da queste parti non finisce qui: ci sono almeno due osservazioni.

Punto primo. Quella di mandare le scuse alla società presunta “vittima” di un arbitraggio “difficile” o di un errore arbitrale è un buon costume del rugby, dimostra sano realismo sportivo ed una buona dose di fair play e tante altre cose sull’etica dello sport che oggi diamo per condivise.

Grazie, prego… . Diciamo però che la cosa ha anche il lato opposto perchè un domani, sulla scia del fatto che certe partite di rugby sono sempre di più “soldi” e sempre meno risultato sportivo, a fronte delle scuse qualche personaggio potrebbe chiedere la ripetizione del match o qualche altra indegna e vergognosa diavoleria che però quel giorno lì potrebbe essere considerata da qualcuno, un Mourad Boudjellal qualsiasi, una cosa giusta ed indiscutibile. Allora come la mettiamo?

Comunque, rovesciando la frittata, chiedere scusa per un pessimo arbitraggio ha comunque una buona dose di assurdità: nessuna Società chiede scusa al Board del Pro14 per gli errori dei giocatori, a volte veramente orribili; nessuna scusa per questi errori che producono a volte match al limite dell’indecenza.

Punto secondo. Grazie delle scuse ma anche no. Sarebbe più utile infatti sapere chi ha designato e valutato quell’arbitro, quale è il suo valore medio in campo e soprattutto vogliamo sapere se la FIR ed il Cnar hanno chiesto al Board del Pro14, con la lettera di scuse in mano, per quale motivo non ci sono arbitri italiani in campo visto che lo standard prevede gente come Linton. Questo ci piacerebbe davvero saperlo, perchè la miglior garanzia per Zebre e Benetton per avere un sistema di arbitraggio senza “condizionamenti” è quello che ci siano in campo, in mezzo al campo, con il fischio in bocca, stabilmente nelle partite di Pro14 almeno un paio di arbitri italiani. Ormai abbiamo visto tutti il livello degli arbitri del Pro14 e non ce la raccontano più. O al massimo, a quanto pare, la raccontano solo al Cnar.

Per concludere una puntualizzazione sulle scuse del Pro14 alla Benetton che avevano una appendice fastidiosa.

Nella lettera infatti il Board celtico faceva presente che il TMO, che tanta spalla ha dato all’arbitro scozzese, era l’italiano Roscini. Una brutta caduta di stile del Pro14 perchè se Linton ha sbagliato l’errore rimane tale anche se altri lo hanno confermato e comunque il match non lo ha arbitrato il TMO. Oltre al fatto che gli errori di Linton sono decuplicati rispetto alle volte che lui ha chiamato il TMO, in campo ci sono precise responsabilità gerarchiche.

Questo “fair play”  a metà del Pro14 verso il Club trevigiano dimostra due cose: lo scarso peso politico dei nostri club nel Pro14 e la scarsa volontà del Pro14 di trattare gli arbitri italiani, perchè la puntualizzazione su Roscini serve a questo, a dimostrare che gli italiani …do it worst.

Allora sarebbe giusto che certe “segnalazioni” Zebre e Benetton le facessero più spesso. Prego, grazie, scusi… tornerò.

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