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FORZA RUGBY

DIMISSIONI ZAMBELLI, ROVIGO: UN TORMENTO CHE FA DA ESEMPIO (#maiunagioia)

Francesco Zambelli

La vicenda degli Assessori  del Comune di Rovigo che criticano la gestione della palestrina dello Stadio Battaglini aprendo un caso di scontro con il Presidente Zambelli si è ingigantita  con il passare delle giornate diventando, da baruffa locale, un caso nazionale e pure pesante visto che, con tutta probabilità, porterà alle dimissioni irrevocabili del Presidente del Rovigo Rugby Francesco Zambelli dalla guida del suo club (quando si scrive questo pezzo i  giochi non sono ancora chiusi anche se ….).

Francesco Zambelli non è nuovo ai colpi di teatro ma, attenzione, non gli si può certo imputare di arrovellarsi per futili motivi. Tutt’altro le sue roboanti prese di posizione sono espressione di una serie di problemi che attanagliano l’intero sistema rugby.

Vediamo allora le battaglie più recenti di Zambelli, i punti che lo hanno portato ad alzare la voce ed a affondare alcuni gesti clamorosi.

LEGA O NON LEGA Fece scalpore l’anno scorso quando il Presidente Rossoblù non si recò all’incontro organizzato da Armando Forgione, Presidente delle Fiamme Oro, per la costituzione della Lega dei Club. La motivazione era chiara, il tentativo Forgione, secondo Zambelli, non aveva la caratteristica di Lega indipendente dalla FIR per la crescita del campionato ma tutt’altro, scrisse a quel tempo Rovigo:”La Rugby Rovigo Delta non è interessata a cristallizzare l’attuale “status e ruolo” delle Società di Eccellenza…”

Zambelli sosteneva che, se l’impianto federale non funzionava, come era ed è tutt’oggi palese, come dimostrava la stessa necessità di creare una  Lega di Club, non andava mantenuto ma cambiato e quindi niente “Serie B degli Eccellenti“.

Questa posizione fece rumore, anche da queste parti, dobbiamo ammetterlo, ma oggi che la Lega dei Club è al suo secondo tentativo, con il Presidente del San Donà Marusso a farne da portavoce, si deve dire che Zambelli aveva ragione.

GIOVANILI L’altro forte dissidio di Zambelli è stato con la Monti Rugby, ovvero quello che è considerato il settore giovanile del Rugby Rovigo. La Monti fino a pochissimi anni fa non vestiva nemmeno il rossoblù (era biancoceleste) e si muoveva fuori orbita rispetto alla “maggiore”.

Francesco Zambelli chiedeva un settore giovanile collegato alla squadra di Eccellenza ma, complici anche le politiche giovanili FIR assolutamente fuorvianti in questo senso, la Monti ha gestito, male, prima la propria indipendenza e poi il collegamento al Rugby Rovigo. Scintille che sono finite con l’accorpamento desiderato dal Presidente rossoblù.

Anche questa “battaglia” però aveva un suo significato di ampio respiro e riguardava, dall’Eccellenza alla Serie C, il dovere/diritto delle Società di collegare la propria massima categoria ad una filiera completa ed eleggibile di rugby giovanile.

La politica della FIR di questi anni ha giocato contro questo idea del rugby, Zambelli non si è adeguato. La questione “Monti” è stata molto di più di quanto si sia voluto far vedere.

INFRASTRUTTURE E’ questo invece il caso che farà saltare per aria il tappo tanto a lungo compresso in casa Femi-CZ Rovigo.

Il Comune promette da tempo di mettere a posto la struttura dello stadio del rugby, lo storico Battaglini, ma i tempi sono lunghi, gli apporti economici insufficienti, le polemiche sempre dietro l’angolo.

Zambelli cerca una infrastruttura in grado di portare il suo rugby verso l’Alto Livello, cerca infatti di portare la sua Rovigo in posti dove pochi immaginano, ma pare sia tutto “troppo” difficile.

Il problema delle infrastrutture per il rugby a tutti i livelli e campionati è comune in tutta Italia. Immaginatevi se ce l’ha Rovigo cosa succede in giro per lo stivale! Anche qui la partita in verità è con la FIR che nella colonna denominata “crescita” ha messo le parole “Nazionale”, “Pro14”, “AccademiaFIR” e non territorio-club-giovanili-infrastrutture-… .

La battaglia di Zambelli qui è di quelle solitarie, troppo silenzio intorno a lui, lo stesso vertice FIR che, dopo aver dimostrato di saper costruire gratis et amore dei una tribuna intera in cemento con tanto di copertura ed un campo in sintetico per una società del bresciano, ora invece tace in maniera assordante. Non è anche questo uno specchio dei nostri tempi tutti sbagliati?

DOGI Questa Zambelli non l’ha detta, questa non conta nel panorama mediatico di oggi, questa ce la mette dentro “Il Nero il Rugby”.

Perchè i Dogi, i nuovi Dogi tenuti a battesimo dal Comitato veneto di Marzio Innocenti ormai qualche anno fa, sono oggi di fatto fermi al palo. Quei Dogi sono una idea fissa di Francesco Zambelli il quale anche su questo aspetto deve sicuramente avere qualcosa da ridire.

Chissà magari Rovigo ha perso un Presidente e lo hanno trovato i Dogi,con tutto il rispetto per chi adesso fa quel che può ma che, evidentemente, non è abbastanza.

Crescita del mondo dei club, mondo giovanile, infrastrutture, aggregazioni territoriali, tutti temi che riguardano tutto il rugby, tutti temi che Rovigo e Zambelli hanno preso in mano, ecco perchè la storia delle dimissioni di Zambelli riguarda tutta la comunità del rugby.

Facciamoci una pensata prima che sia #maiunagioia.

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