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AFFARI ESTERI

UN TEDESCO NEL GRANDE RUGBY EUROPEO….

Stade-Francais

Hans Peter Wild , tedesco di Germania, nato e cresciuto ad Heidelberg, cittadina dal meraviglioso e notissimo castello medioevale, situata circa 80 Km a sud di Francoforte, 120 a nord di Stoccarda e soprattutto 540 ad est di Parigi, quel Signor Wild si è comprato lo Stade Francaise. Certo che si, quello di Parisse.

Il Signor Wild è un importante imprenditore tedesco, qualcuno ha detto che produce succhi di frutta, certo anche quello, ma la sua azienda, fondata nel 1931, è diversificata nel settore del food & beverage mondiale, è presente in 4 continenti e 70 paesi e conta circa 3000 dipendenti di cui solo la metà in Germania.

Hans Peter Wild è appassionato di rugby, è proprietario del Heidelberger RK che gioca e vince moltissimo nel campionato ovale tedesco, la Rugby-Bundesliga. Anche la sua squadra femminile di rugby è in testa alle competizioni ovali di colà.

Il Signor Wild però ha proprio un pallino per il rugby e così, mancandogli un italiano di Brescia alla Presidenza della sua federazione, si è fatto, per insegnare e sviluppare il rugby nel suo paese, una accademia tutta sua, la Wild Rugby Academy.

Ora si è comprato lo Stade Francaise, una attività che ha tre direttrici di corsa, da lui stesso ammesse più o meno esplicitamente, tutte interessanti

La prima è senz’altro quella di rilanciare il club di Parisse & Co, club al quale la grave crisi economica in cui versava non ha impedito quest’anno di vincere la Challenge Cup. Esaurita a suon di proteste di piazza, proprio in questo 2017, la possibilità di fondere lo Stade con il più solido e sempre parigino Racing Metro l’ex-proprietario Thomas Savare ha trovato in Wild la soluzione. Una soluzione che fa molto piacere anche alla Federazione perchè porta in Francia una montagna di soldi tedeschi. 

La seconda è quella di costruire un ponte fra professionismo e professionalità, così ben radicate nel rugby francese, verso il suo rugby tedesco. Si può anche avere una accademia ma per far crescere quel progetto ci vuole gente di alto livello (lo si scrive minuscolo per non confonderlo con quello italiano) che lo possa portare avanti. Trovate!

La terza riconduce al progetto di far crescere davvero il rugby tedesco come Nazionale. Già ben posizionato in Seven l’ovale teutonico è ancora lontano dallo stato di forma nel XV con il suo forte Heidelberger RK che ha rimediato pignattate solenni in Qualification Cup (oggi Continental Shield) quando ha trovato i club italiani e spagnoli.

Letta così la notizia interessa moltissimo tutta Europa. E’ una novità importante nel panorama sportivo del nostro continente. Il tecnicamente misero calcio cinese si è comprato quello italiano? Il giovane rugby tedesco si è comprato un pezzo di quello francese.

Ora non è che ogni volta che si scrivono due righe bisogna per forza ricondurre il tutto alla crescita del nostro rugby tricolore ma, ci si lasci dire, che con la nostra crescita si spera di fare davvero presto, altrimenti oltre alla Georgia, fra qualche anno, ci troviamo a batterci sulla spalla anche questi tedeschi e questi c’hanno la mano pesante. 

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