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SERIE A ELITE

ULTIMA GIORNATA DA PLAY OFF “ECCELLENTI”. I LYONS RETROCESSI DICONO CHE LA SERIE A …

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La scorsa stagione di Eccellenza i Lyons l’hanno vista tutta dalla penultima posizione guardando L’Aquila che si dibatteva fra tutti i suoi problemi punti di penalizzazione inclusi. Quest’anno i piacentini hanno preso alla Lazio l’ultima posizione verso la 6a giornata e non l’hanno più mollata. Ora i Lyons sono matematicamente retrocessi: tanti scossoni dati troppo tardi, inclusa una improbabile e lecita ma, almeno da queste parti, antipatica, campagna acquisti a stagione quasi finita e quelli di Piacenza che si chiamano Lyons sono tornati in Serie A.

Ci si aspettava di più, questo arrivo in Eccellenza da cotanta Emilia ci si aspettava facesse un po’ di baraonda, sconvolgesse qualche equilibrio ed invece no, un po’ di sopravvivenza e poi la retrocessione.

Ancora una volta la Serie A non ci ha regalato per il massimo Campionato  una nuova “potenza”, eppure questa Eccellenza, quella di quest’anno in modo particolare, era tutt’altro che “esplosiva”.

San Donà è arrivata in Eccellenza nella stagione 2012/2013 ma, diciamo la verità, è sempre stato considerato un naturale ritorno a casa visti i fasti degli anni trascorsi. I biancocelesti hanno fatto bene e quest’anno, che pareva fosse quello giusto, è andata come si sa.  Mogliano è arrivata in Eccellenza 7 anni fa, esattamente quando ne è uscita la vicina Treviso, non è un caso, i biancoblù in Eccellenza si sono in questi anni fregiati anche del titolo di Campione d’Italia.

Tolto il “solito” Veneto, nel tempo solo le Fiamme Oro, ritornate nel massimo campionato sempre nella stagione 2012-2013 per ripescaggio, sono riuscite ad aggiungersi al carnet delle “grandi”, a dare quello scossone che ha aiutato a vitalizzare e rendere interessante questo ambiente dal nome altisonante e dalle ambizioni modeste.

Insomma la Serie A non produce “eccellenti” e questo elemento rafforza la teoria di coloro che pensano al massimo campionato di Eccellenza come una vera isola di “top level”: pochi, esclusivi e corazzati. Tutto bello ma, pensiamoci un po’, allora dovrebbero venire introdotti dei parametri per l’accesso all’Eccellenza, delle cose tipo i livelli di budget minimo, i bilanci certificati e le risorse economiche garantite, la qualità degli impianti sportivi certificata, i livelli salariali minimi e massimi, livello e profondità garantiti di staff tecnici e, soprattuto, di staff medici. Se tutto questo e, a voler essere seri, anche molto altro, venisse richiesto come standard di accesso al massimo campionato quanti team della attuale Eccellenza potrebbero iscriversi al campionato e quanti invece non preferirebbero una più tranquilla Serie A?

Ci viene in mente allora il tuonare di Francesco Zambelli, Presidente agitato del Rugby Rovigo, che dice non voler adattarsi al “Basso Livello”, inutile negarlo, lui ha ragione. Poi viene la realtà.

In alto lassù stanno aspettando i play off. Il Petrarca decide di chiudere la partita del secondo posto e va giù a valanga con Mogliano, Calvisano fa il suo, Rovigo si concede invece alle ambizioni delle Fiamme Oro che ancora ci credono al quarto posto.

Sarà Viadana, che gioca l’ultima in casa con Rovigo, o i cremisi, che giocano sempre in casa ma con Mogliano, a prendersi la sfida play off con, pensate un po’, niente meno che Calvisano? Se volete un pronostico mettete nel conto la frase “…la testa già ai play off…” perchè in questa Eccellenza per quella frase, anche negli ultimi eccellenti anni, all’ultima giornata se ne sono viste di tutti i colori. Già, eccellenti.

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