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SERIE A ELITE

CALVISANO VINCE: GRAN PROVA DI MATURITA’. L’ALTERNATIVA E’ ROVIGO.

ECC 9 GIORNATA

Se doveva essere la prova del nove su chi fosse la vera regina del campionato il match dello scorso fine settimana non ha lasciato dubbi, Calvisano è sopra tutti, ma è come i bresciani hanno affermato, nella partita con il Petrarca, la loro supremazia che impressiona e convince.

I calvini sono partiti arrembanti, hanno messo giù punti fin dal primo attacco, brutta giornata per il piede di Novillo, alla fine sarà solo un 2/6. Più pesanti, più determinati, più aggressivi degli avversari, i gialloneri si sono mossi, a dispetto di certe premonizioni, più sulla velocità che sul peso, su questo per tutto il match hanno surclassato gli avversari; hanno subito, anche questa una costante del match, la mischia petrarchina ma riuscendo ad arginare ogni attività avversaria con una difesa attenta, una attività caparbia sul punto d’incontro ed un attacco che raramente non ha superato la linea del vantaggio.

Gli ultimi cinque minuti hanno fatto vedere la solidità tecnica e mentale della formazione di Brunello alla quale riesce, palesemente per convinzione prima ancora che per gli indubitabili mezzi tecnici, un triplete tutto ovale: contenimento dell’attacco avversario, riconquista della palla e poi, a tempo scaduto, in vantaggio di 3 punti con vittoria acquisita, i calvini partono, decisi, per conquistare l’ultima meta, quella che toglierebbe il bonus agli avversari, l’assalto ha successo e, per come era partito, pochi in tribuna ne dubitavano. Perchè il rugby è prima di tutto una questione di testa.

Semenzato è stata una delle chiavi del match, Minozzi è l’uomo del match per quantità di gioco e per mete realizzate, ottima prestazione soprattutto in difesa della terza linea Matteo Archetti (cl. ’95) ma la super citazione va in mischia al pilone Marco Riccioni, classe ’97, subisce qualcosa di troppo nella ordinata ma nel gioco aperto è fondamentale in moltissime fasi: veloce ed efficace.

Calvisano vince contro  il Petrarca prima di tutto la prova di maturità, potente il divario in questo senso. I gialloneri dimostrano, ancora una volta, che ci credono ma che sanno anche come si fa. Campioni d’inverno e grossa ipoteca sul futuro.

Il Petrarca di Cavinato porta a casa ben poco. Nel match con Calvisano si dimostra assolutamente lento e macchinoso, la mischia pesa oltre che nella fase anche nel gioco, inoltre vincerla non serve se non si sa cosa farsene della palla, la touche è un piccolo disastro, i piani di gioco scarmente efficaci;  una squadra apparentemente troppo “nuova” che sembra dover ancora acquisire i propri meccanismi. Verò è che troppi giocatori nel Petrarca sono schierati “fuori ruolo” e la cosa si fa sentire molto nella economia della partita. Inoltre alcune pedine dei padovani, apparentemente fondamentali fino a ieri, sono in panchina o in tribuna, insomma la questione “scelta tecnica”, più o meno costretta, pare essere predominante in questa brutta sconfitta del Petrarca. Brutta non perchè impossibile ma per come è poi cresciuta nei minuti, in particolare in quelli finali. Il rugby si gioca sempre in quindici, per ottanta minuti.

Dietro a Calvisano rimane Rovigo che spazza via Viadana, tre cartellini gialli per questi ultimi mentre la mediana rossoblù, Chillon e Basson incontenibili, gioca a vincere forte.

Definiti i ruoli stagionali, la classifica adesso parla e così un Rovigo mai apparso davvero in gran spolvero si prende la seconda piazza e si candida a vera antagonista dei bresciani. Sarà vera gloria? Per saperne di più il derby d’Italia con gli avversari petrarchini è in Marzo.

Lazio e Reggio dicono la loro. In particolare la prima arriva al primo successo stagionale dopo aver gestito però parecchi punti di bonus, è palese di come i biancocelesti si trovino in una fase di crescita assolutamente da esplorare.

E’ finito il girone di andata del nostro massimo campionato come è andato? Avremo modo e spazi per ragionarci ma una considerazione va fatta subito. Non è un bel campionato, sulla questione del calendario con troppi salti, anche nel mese di febbraio l’Eccellenza va in soffitta, si è già detto, è quasi impossibile appassionarsi e tanto meno portare pubblico allo stadio. La questione tecnica però è forse più grave ed è il caso si cominci a puntare il dito sugli stranieri. Sono una quarantina, più della metà non valgono alcuni nostri ragazzi, i migliori invece non li rivedremo in Eccellenza il prossimo anno. Nel primo caso va detto a certe società che prima di lamentarsi dei budget stringenti valutino meglio alcuni “costi”, nel secondo caso una spiegazione è necessaria: l’Eccellenza è una culla per gli stranieri? Un ricovero sicuro? Una vetrinetta per più o meno probabili talenti del sud del mondo? Punto.

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