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AFFARI ESTERI

“QUESTO E’ IL LIVELLO ….”. IL RUGBY ITALIANO E L’EUROPA DI COPPA

Le Zebre contro Wasps, una prova imbarazzante

Si giocano le coppe europee e per le due italiane chiamate davvero a cimentarsi sono le solite batoste sonanti. Quello che preoccupa sempre di più però è la mentalità diffusa che sta erodendo il nostro rugby di vertice.

Le Zebre, in Champions Cup, prendono dodici mete dagli Wasps confermando che il loro rugby e quello della Premiership sono due cose diverse, come il giorno e la notte. Diecimila spettatori a Coventry per vedere la mattanza di Cipriani & Co ai danni di un team italiano che non ha mai visto la palla. Il risultato finale, 82 – 14, è uno dei peggiori raccolto da un team italiano nella storia nel rugby europeo.

La Benetton sta ancora peggio, davanti ad un pubblico scarsissimo, meno di 2.000 spettatori, i trevigiani si giocano la prima di Challenge Cup e La Rochelle li stende con un perentorio 41 – 10. Anche questo un match a senso unico dove il team italiano ha messo in campo il peggior rugby. Per essere il primo turno della coppa europea più “facile”, quella nella quale si sarebbe dovuti andare meglio che non con i mostri della Champions, valutazione questa espressa dagli stessi vertici Benetton lo scorso anno, il risultato è chiaro.

Il Pro12 è un campionato poco competitivo? Il Pro12 non fa crescere i suoi team a sufficienza? E’ un dubbio che hanno le altre squadre di Pro12 ma i risultati della prima giornata danno loro torto. Vincono quasi tutti. Glasgow batte Leicester (42 – 13) e Connacht rimonta e batte Tolosa (23 – 21), gli Scarlets regolano Sale Sharks (28 – 11) e Leinster doppia Castres (33 – 15). Solo Ulster rimane al palo sconfitta da Bordeaux-Begles. Questa la Champions Cup perchè in Challenge Cup va ancora meglio con Ospreys, Cardiff, Edinburgo e pure i Dragons che vincono tutti.

Nella Challenge Cup c’è da segnalare anche la vittoria dei russi di Enisei STM ai danni di Worcester.

Le italiane perdono rovinosamente, questo lo abbiamo visto ma, cosa peggiore, ormai non ci si fa nemmeno più caso. Sta diventando una cosa normale anche fra gli appassionati o  i tecnici trincerarsi dietro “l’evidente livello tecnico inferiore”, come se fosse una questione che va da se, inarrivabile, un punto irraggiungibile, talmente lontano che a qualcuno verrebbe allora anche da chiedersi: perchè si sta in Pro12? A cosa servono da sei anni due “franchigie” che non producono alcun risultato per il nostro rugby?

Questo è il livello cosa vuoi fare…“, ecco la deriva giustificazionista che si sta mangiando il nostro rugby. Giustificare una strada che non ha prodotto nulla pare più importante che non cambiarla e cercare il risultato. C’è troppa politica che sovrasta il livello tecnico nel nostro rugby .

Insomma, veder perdere due super selezioni di Pro12 come Zebre e Benetton allo stesso modo e con le stesse dimensioni di come facevano le nostre italiane di Eccellenza prima dell’avvento delle italiane in lega celtica fa almeno riflettere? Pare di no, invece avete sentito che silenzio autoreferenziale da parte di tutto il gotha del rugby italiano dopo i risultati di coppa? Ecco questo è il “livello” che ci sta davvero uccidendo non quello tecnico.

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