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AFFARI ESTERI

STEVE HANSEN VERSO LA LEGGENDA CON QUELLA SUA DOMANDA DENTRO

Steve Hansen

Steve Hansen che resta alla guida degli All Blacks fino ai Mondiali 2019 è un pezzo di storia del rugby, il Coach Campione del Mondo resta e ci riprova, sarebbe il terzo titolo consecutivo per la sua squadra e quella allora sarebbe leggenda.

Classe 1959, Steve Hansen è figlio di contadini di Dunedin trasferiti nella grande città, Christchurchin cerca di fortuna, è li che Steve comincia a giocare a rugby, entra nelle selezioni di Canterbury e poi via fino al finale francese con La Rochelle, siamo alla fine degli anni Ottanta ed il bello per lui deve ancora venire.

Steve Hansen è fino a quel punto uno dei tanti forti neozelandesi che giocano a rugby in Europa ma poi,  quando passa direttamente alla gestione del team, le cose sono diverse. Fra il ’96 e l’inizio degli anni Duemila si fa le ossa fra Canterbury e Crusaders e poi, nel 2003 prende in mano la Nazionale gallese. Sono gli anni del Galles in difficoltà, i rossi perderanno tutte le partite nella edizione 2003, in quella occasione Steve Hansen china il capo di fronte al compatriota John Kirwan, allenatore dell’Italia, alla Francia di Bernarde Laporte alla formidabile Inghilterra di Clive Woodward. Steve lascia il Galles, da le dimissioni alla WRU. Nel 2004  è chiamato a fare il Coach in seconda di Graham Henry, proprio a casa sua, negli All Blacks. Qui comincia l’avventura. Nel 2011 i neozelandesi vincono il Mondiale, Henry se ne va e lascia il testimone ad Hansen che rivince il Mondiale nel 2015.

Ora davanti a se per Steve Hansen c’è il 2019, i Mondiali in Giappone,  d’ora in poi Hansen lavora per la leggenda. Del resto la cosa è già indirizzata su ottimi binari, i suoi All Blacks hanno giocato 57 match ne hanno vinti 52, pareggiati 2 (entrambi con l’Australia), persi 3 ( 1 Sudafrica, 1 Inghilterra, 1 Australia), hanno realizzato 1915 punti subendone solo 905. Bestia “nera” degli All Blacks di Steve è quindi proprio l’Australia.

Attenzione adesso. Per accettare da Steve Tew, CEO della federazione neozelandese, l’estensione dell’incarico fino al 2019 Hansen ha detto di aver fatto tre cose.

La prima e la terza sono già indicative, ha detto Hansen:” Ho parlato alla mia famiglia, mi ha dato il suo sostegno e sono grato per questo…” poi la terza :” Ho parlato con diversi giocatori e con il team pero capire il loro pensiero su quello che sarebbe giusto fare per la squadra ed ho ricevuto un feedback unanime…” .

Fra le due Steve Hansen ha detto di aver fatto un secondo ragionamento, prima di arrivare a parlare con giocatori e team si è chiesto:”Mi sono chiesto se potevo migliorare come allenatore. Ho capito che posso e devo farlo e allora posso chiedere agli altri di fare lo stesso.” Questo è il cruccio che aveva dentro Hansen.

Abbiamo l’allenatore degli All Blacks che si chiede se può migliorarsi, raggiunta tale consapevolezza, ovvero che lui, va ripetuto, il Coach dei mitici All Blacks, può fare di meglio, allora ha intenzione di andarlo a chiedere anche agli altri: agli All Blacks in persona. Un caro amico direbbe che è questione di “mentalità”, altri di “metodo”, poi si passa a serietà, passione, umiltà, e via così ma non basta ancora. Questi sono gli All Blacks, ecco davanti a noi, svelato con una semplice dichiarazione di Hansen, uno dei misteri che fa grande il rugby neozelandese.

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