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SERIE A ELITE

L’ECCELLENZA SCEGLIE I PROTAGONISTI

ECC 20152016 16

L’Aquila che perde la partita che conta più di tutte, San Donà che non regge l’assalto di Viadana ma soprattutto Calvisano che lascia decisamente al palo Mogliano, Rovigo che dice no alle ambizioni Fiamme Oro ed il Petrarca che schiaccia la Lazio e si qualifica matematicamente per le semifinali di questa Eccellenza, sono una serie di verdetti perentori che sono rimbalzati fuori dal massimo campionato italiano di questo ultimo fine settimana.

I protagonisti di questa Eccellenza sono però sostanzialmente due: Calvisano e Rovigo. Viaggiano sopra i sessanta punti in classifica e ne hanno dietro più di 12 prima di trovare la terza, i bresciani hanno perso una volta sola, dal Petrarca fuori casa, il Rovigo ha perso dal Calvisano e di un punto dal Mogliano, entrambe le volte nel girone di andata. Entrambe le squadre poggiano le proprie fortune su un rodatissimo gruppo di stranieri di grande esperienza. Sono 8 gli stranieri schierati da Rovigo in questo ultimo match contro i poliziotti, il nuovo arrivato rumeno Vlaicu con il solito potente argentino Cavalieri sono invece i grandi artefici della vittoria dei bresciani.

Rovigo e Calvisano sono due squadre di professionisti, hanno giocato le due ultime finali di Eccellenza, il risultato è noto. Entrambe non giocano quello che qualcuno chiama un “bel rugby” ma un rugby solido, spesso di mischia furente, la velocità è sicuramente un optional ma non per questo sempre assente, sono squadre che spesso portano ad una diminuzione del tempo effettivo di gioco, con Rovigo si gioca di più. Scontrarsi con Calvisano significa scontrarsi con la difesa più dura del Campionato. Gli uomini di Brunello hanno subito fino a qui una media di 11 punti a partita, Rovigo e di poco sopra i  13; entrambe queste squadre hanno in pratica la migliore interpretazione della regola “primo: non prenderle”.

Detto quanto sopra Calvisano e Rovigo sono le migliori interpreti di quello che è oggi il Campionato di Eccellenza, piaccia o no questo è, più sportellate che punteggio vivo, più difesa che attacco, più piede che corsa, più mischia statica che piattaforma di gioco dinamico, molta esperienza in campo e/ma nessuna particolare stella ad occupare la scena ma tanto rugby duro e di gran conquista.

Questa è l’Eccellenza, anche quest’anno si è ritrovata così, certe “caratteristiche” si sono radicate ancor di più.  Qualcuno vorrebbe che cambiasse, qualcuno però più affezionato agli articoli sui giornali o sul web che al rugby di Eccellenza che da queste parti, nonostante tutto, anche quest’anno è piaciuto eccome. Se deve cambiare però allora sia, fra i due mali va sempre bene scegliere quello che non si è ancora provato.

Eccellenza 2015/2016: in un panorama così rudemente noto che sembra quasi un po’ scolpito dal tempo è difficile che non si ripeta la “solita finale”, in mezzo forse ci sarà un derby veneto, si starà a vedere; si va verso la fine, i protagonisti lo sanno.

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