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FIR E DINTORNI

QUEL SILENZIO TRICOLORE SUL WEB OVALE

al pacino

Al Pacino interpreta un giornalista d’assalto nel Film del 1999 “The insider”

E’ calato il silenzio web sull’Italia del rugby, non sulla Nazionale, per carità, ma sul rugby italiano assolutamente si. In questi giorni, sfogliando i vari www. e leggendo notizie ci si rende conto che il Sei Nazioni è, correttamente, il dominatore di tutti i panel, ogni cinque minuti esce una notizia sul massimo torneo europeo ed anche se non esce qualcuno nei bagni a vedere se Eddie Jones ha fatto pipì lo si trova sempre.

Fin qui tutto normale ma tutto il resto dov’è? In effetti il web parla anche di altro ma poco o niente di casa nostra. Clermont, gli Wasps, persino lo sconosciutissimo giapponese Ayumu Goromaru (tanto lo so che ci sono gli intelligentoni appassionati di statistica diranno che ‘sto Gorumaro è impossibile non sapere chi è) trova spazio. L’italico web ovale e giornalistico parla di Brumbies, persino di Ciaran Hearn (anche questo indimenticabile, come si fa a non ricordarselo) che rimane ai London Irish l’anno prossimo, e poi Ulster, League e tutto l’universo mondo europeo che parla quasi tutto però altro idioma. Quasi tutto perchè in questo mare un paio di notizie italiane vengono fuori, una intervista più o meno comprensibile a Marzio Innocenti e la notizia che non si sa se è vero, ma forse si, ma forse smentiscono, ma anche no, che  Filippo Frati l’anno prossimo è a Viadana. Tanta roba.

Insomma il web italiano parla tantissimo di Sei Nazioni, come non mai, superando ogni limite rispetto alle scorse stagioni e poi parla tanto del rugby degli altri: la nostra Italia si difende fino a che si parla di Nazionale ma poi scompare quando tocca al resto. Poco sulle Zebre, nulla sulla Benetton e zero su zero sui club di Eccellenza, il massimo campionato italiano, quasi come non esistessero.

Quel web che macina notizie sarebbe interessante si fermasse un attimo ad analizzare questo fenomeno anche se, così almeno la pensiamo da queste parti, i vari www ed i loro autori hanno ben poca colpa. Sono invece gli attori del rugby, dirigenti in testa,  che si devono rendere conto che oggi come oggi non è solo il gioco veloce che porta pubblico, interesse e quindi denari  ma anche la “comunicazione” ed il marketing. Lapallissiano? Magari.

Il Sei Nazioni invade massivamente ogni nostro spazio proprio perchè null’altro c’è di “notiziabile” o questo arriva solo dall’estero. Il mondo del rugby italiano di club non fa notizia, un po’ per la nube autoreferenziale e fortemente “stringente” in cui avvolge questo nostro mondo la attuale gestione federale, un po’ perchè a forza di giocare al ribasso ed al sabotaggio contro club e strutture locali del nostro rugby queste non sono più protagoniste del proprio sport ovvero non fanno notizia.

Il discorso sarebbe lungo? Avete ragione ma ora ci si ferma qui …. dobbiamo assolutamente approfondire le prodezze di Goromaru altrimenti domani di che si scrive?

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