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SERIE A ELITE

ROVIGO CI METTE IL FISICO: IL DERBY E’ SUO

ECC 20152016 10

Era il 156° Derby d’Italia, lo ha vinto Rovigo rispettando i pronostici, ma ha vinto il più forte? Forse ha vinto quello che è durato di più, quello che alla fine la benzina non difettava, quello che ha avuto più disciplina, più esperienza, quello che quando ha deciso che doveva finire ha chiuso la partita che l’altro poco prima con la stessa occasione in mano non lo aveva fatto. E’ stato un derby vero che alla fine giù in campo sia che avesse vinto sia che avesse perso una lacrima qualcuno l’ha fatta. Sentivano il derby i capitani, più attento e reattivo Conforti, nervoso e scomposto Ferro. Rovigo  è NeroTop di giornata perchè ha vinto, bene.

Troppi falli del Petrarca, falli in mischia soprattutto, non è la prima volta ma questa però i padovani trovano il piede di Basson (6/8 alla fine) a punire tutte le incertezze, la differenza fra le due squadre forse alla fine è tutta qui. Al Petrarca non si può contestare altro, grande gioco in difesa, spietata, ogni gesto difensivo petrarchino è di fatto un “attacco” alla linea avversaria, ottima aggressività, bello il movimento della palla ma è la partita anche dei calci di spostamento e Menniti-Ippolito la fa decisamente sua. Prevale la seconda linea nera Gower-Tveraga, alla fine il Petrarca convince ma non vince.

La mischia di Rovigo è più solida, qualche giochetto in più che lascia i giovanotti in nero spesso qualche passo indietro, in genere le fasi statiche rossoblù funzionano bene ma per il resto è tutta fisicità, impatto durissimo, peso ed “ignoranza” più una battaglia senza quartiere, alla “vecchia” direbbe qualcuno, su raggruppamenti e punti di incontro. In verità brutto questo Rovigo, in campo ha perso completamente le linee di passaggio, non gioca sulla mobilità, partenze lentissime, uomini spesso fermi, il piano di gioco pare prevedere il “rallentamento”. Però vince e questo conta più di ogni altra cosa anche se da lì a divertire c’è una bella differenza. Dalla prima linea emerge dura e positiva la prova  di Tenga, poi dietro c’è Majstorovic che rimane una certezza e Menon che quando si muove il brivido passa eccome.

Rovigo conferma una classifica che ormai sta diventando una classica, secondo dietro al Calvisano, il Petrarca si becca la seconda sconfitta consecutiva ad opera di una di quelle che stanno in cima all’Eccellenza, la favola dei giovani in nero però quest’anno sembra decisamente più solida.

C’è stato un derby anche sugli spalti ma non è stato bello come in campo, sarà il caso di scriverne. Sarà fatto.

Le Fiamme Oro in vena di amarcord, c’è Presutti a premiare il Man of the match, vincono di strettissima misura contro una Lazio che si sta dimostrando la piccola sorpresa di stagione, mentre Viadana per poco non cade nel trappolone degli aquilani che hanno preso ben altro abbrivio rispetto ad inizio stagione ed adesso insidiano i Lyons per la retrocessione. Questi ultimi portano a casa il punto di bonus da Calvisano che è sicuramente una impresa.

L’Eccellenza ha giocato nella domenica del Sei Nazioni, si è spalmata fra clima gelido (a Mogliano in giocatori hanno avuto palesi difficoltà) e pubblico non caldissimo, eppure è il nostro rugby che si batte alla ricerca di uno spazio. Questa volta l’Eccellenza il suo spazio lo ha trovato, piccolissimo: la presenza in campo a Parigi in maglia azzurra di Odiete e Bellini ha fatto raccontare di questi ragazzi che vengono da questo campionato. Lo hanno scritto e detto in giro di questa Eccellenza che nulla poteva fino a ieri e questo fine settimana ha potuto, direttamente nello Stade de France. La maglia azzurra data a quei ragazzi ha scritto indelebilmente, purtroppo ce ne era bisogno, che senza un campionato italiano si può gran poco.

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