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SERIE A ELITE

LAZIO CON TENACIA, MOGLIANO CON FORZA, ROVIGO CON UN DUBBIO

ECC 1516 1

 Gran pacchetto di mischia e maggior precisione al piede e la Lazio si porta a casa il derby romano ma c’è anche un terzo inossidabile elemento, una condizione vincente che i biancocelesti hanno portato in campo: la tenacia. Gran festa per i ragazzi di Pratichetti che, assestata la rosa un po’ in affanno, si portano a casa il colpo grosso che non ti aspetti frutto evidentemente di una mentalità che nel rugby fa sempre la differenza: Lazio primo Nerotop della stagione. In casa cremisi invece cadono due certezza, perdere in mischia e soccombere al piede sono elementi fino a qui inusuali per i poliziotti, aggiungiamoci poi tre cartellini gialli e possiamo dire che quelli della Caserma Gelsomini erano praticamente irriconoscibili. Eugenio ha steccato pesantemente la prima ma è pur sempre solo la prima anche se come scusa non è mai così intelligente.

L’Aquila ne prende quarantasette a Viadana con i mantovani che passeggiano nel secondo tempo sopra il crollo degli abruzzesi (Primo Tempo 16 -7) e grazie al piede del Man of the Match Ian McKinley  con il 6/6 al piede. I Campioni d’Italia di Calvisano raddoppiano i neo-promossi Lyons con il classico incontro testa coda che non può certo rattristare i piacentini messi davanti alla corazzata ancora più temibile dell’Eccellenza.

Il resto si gioca nel nordest, in uno spento Veneto Derby Day, sicuramente la peggior edizione da quando è partito questo appuntamento.

Rovigo passa agevolmente in una partita brutta e senza pathos ma si porta a casa due dubbi, il primo quello di non aver giocato con un team della stessa categoria ed il secondo quello di avere molti uomini chiave in evidente gran ritardo di preparazione e speriamo che sia solo questo. I rossoblù tengono saldamente in mano il pallino della partita con un assoluto dominio delle fasi statiche  e del lavoro in seconda linea, hanno maggior visione di gioco, dimostrano quel minimo di fantasia e di preparazione atletica che sfugge completamente ai propri avversari; in realtà i rodigini hanno dalla loro parte possesso e territorio, sono decisivi nei punti di incontro e mettono giù un paio di mete di quelle che si dicono “facili” ma hanno uomini come Ferro, Chillon e Basson che ieri hanno fatto il punto di bonus degli avversari ed un reparto trequarti pesantino. Rovigo straripante anche per la condizione imbarazzante del Petrarca, il peggiore visto da un paio di anni a questa parte, mischia inesistente che raccoglie una decina di calci a favore dei rodigini nell’ordinata perdendole praticamente tutte, si vede intercettare la metà dei lanci dalla rimessa e subisce costantemente la pressione avversaria senza saper reagire, il Petrarca raccoglie il punto di bonus solo grazie alla giornata poverissima dei calciatori rodigini (2/8). Frati riassume bene ”  Siamo stati in controllo della partita per tutti gli 80 minuti e alla fine abbiamo solo il rammarico di non aver conquistato il punto di bonus”. Lato petrarchino la situazione sembrerebbe molto grave, in campo oltre al piano di gioco pressochè nullo è mancata anche la “cattiveria”, è mancato da parte di molti “il derby”, solo un paio le individualità emerse, il voto alla prima linea sarebbe zero, i tre quarti non hanno praticamente giocato; dov’è la mano santa di Cavinato? Il coach trevigiano ha tempo per rifarsi ma il derby era questo, piaccia o no il calendario era così. Migliore in campo Quaglio dalla mischia rossoblù, poi ci sono i peggiori: Basson, il suo piede è un disastro anche sullo spostamento e lato petrarchino Larsen oggi  numero otto impresentabile.

 Mogliano passa in un match più gradevole grazie al suo artista Barraud che non solo realizza l’en plein al piede ma delizia con la sua splendida regia. San Donà temeva in mischia ed invece regge discretamente, non al meglio Erasmus, concreto Bertetti, ottimo Mortali, vera spina nel fianco degli avversari, piaciuta molto la mobilità di Zanon. Mogliano trova benissimo gli spazi, si muove con la solita eleganza alla mano, reagisce con discreta abilità al ritorno di quelli del Piave, trova un buon Endrizzi ed una ottima performance di Odiete. San Donà si dimostra un ospite durissimo, non sarà facile per chi se lo troverà davanti in campionato, potrebbe essere un ottimo outsider, il risultato è ancora una volta un po’ bugiardo. Mogliano è senz’altro una grande pretendente ai piani alti o altissimi della classifica, sarà anche la prima giornata i ragazzi di Galon hanno fatto vedere non solo un bel rugby ma anche una solidità mentale importante ed una aggressività da “grandi”.

Un appunto sul Veneto Derby Day come manifestazione. Poca gente a Treviso, forse duemila persone, certamente la metà delle passate edizioni e poi questo appuntamento non è stato un “evento”. Realizzare un “evento” non può essere mettere in fila due partite per quanto questo sia comunque difficile, dopo quattro edizioni ci si aspetta un corollario di iniziative e di “marketing” degno della maggiore regione ovale d’Italia, ci si aspetta che la città ospitante ci sia davvero, ci si aspetta che il mondo ovale regionale senta il bisogno di farci un salto con tutti i suoi colori. Tutti ingredienti che ci sono stati nelle passate edizioni e che sono scomparsi. E’ stato un pomeriggio un po’ anonimo, scarso sentimento, poca l’emozione, non bene. Gli altoparlanti di Monigo hanno avuto il pregio della voce di un non sempre preciso Saverio Girotto a guidare la manifestazione, una segnalazione allo speaker della giornata però è doverosa: il Rovigo non ha giocato contro il Padova ma contro il Petrarca Rugby, lo si dice così, solo per amore della storia del rugby dal 1947 ad oggi.

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