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AZZURRI

SEVEN AZZURRO KO MA LE PROPORZIONI SONO ALTRE

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I vincitori francesi del 7 a Mosca

La FIR ha spedito ancora una volta un gruppo di ragazzi che militano prevalentemente fra Eccellenza e Serie A a giocarsi un circuito di rugby Seven, maglia azzurra e via a provarci. Programmazione zero, nessuna preparazione specifica ed anche un tecnico Andy Vilk che ha certo qualche buona esperienza, ha militato nella Nazionale inglese del gioco a sette a metà degli anni duemila, ma per il resto la sua vita ovale ha girato a quindici. Insomma abbiamo messo la maglia azzurra ad una ventina di ragazzi e gli abbiamo detto di giocare in meno rispetto al solito, et voilà le jeux sont fait.

I ragazzi sono partiti alla volta di Mosca per giocarsi una delle serie europee che danno accesso alle Olimpiadi di Rio 2016 ovvero il “7 Grand Prix Series leg 1 Moscow”. E’ andata male, i nostri azzurri hanno perso con Russia, Spagna e Germania nel proprio girone “Poule C” e poi si sono pure fatti male con il Belgio nel “Bowl” finale arrivando undicesimi, penultimi,  in virtù dell’unica vittoria con la Romania nella finalina per le posizioni di coda.

A guardarla così è una debacle ed effettivamente lo è, fanno sinceramente tenerezza i comunicati stampa federali che parlano di “crescita”. Non si può del resto pretendere di più, la gestione federale del Seven non merità più di quello che si raccoglie  e poi bisogna ammettere che l’Italia ha ben altri problemi da risolvere prima di arrivare ad occuparsi di questo  rugby “altro”.

Perdere con Germania e Belgio potrà fare impressione ma invece la cosa da sottolineare immediatamente di questo rugby a sette è che le proporzioni sono bel altre, la cosa esce completamente dagli schemi a cui il XV ci ha abituati. Il Seven è spesso piccolo patrimonio anche di Nazioni che hanno scarso successo nel XV, che sono in fase di crescita nell’ovale o che vedono la palla ovale decisamente ai margini del proprio movimento sportivo, si potrebbe dire, estremizzando ma neanche troppo, che da certe parti si gioca in sette perchè non si arriva a trovarne quindici!!! La cosa quindi esce completamente dagli schemi usuali, le grandi Nations del XV non per forza sono ottime nel Seven.1433671741_150606 7GPS Moscow RU ES photo 1 credit M Anderson

Prima quindi di intristirsi troppo per le prestazioni del nostro Seven andiamo ad approfondire i risultati, guardiamo ad esempio proprio quelli  di questa serie moscovita, leggiamone alcuni, tanto per farci una idea.

Innanzi tutto la classifica. Ha vinto il 7 Grand Prix Series leg 1 Moscow la Francia, al secondo posto la Russia, l’Inghilterra solo quarta alle spalle niente meno che della Spagna, il mitico Galles solo settimo (su dodici) e davanti a lui pure il Portogallo. Alcuni risultati? Nella fase a gironi l’Inghilterra le ha prese dal Portogallo (24 -21) ed il Galles si è impacchettato un tondo 42 – 0 dalla Francia, roba mai vista al Sei Nazioni. Nelle fasi eliminatorie la Russia ha dato un 24 -0 al Galles che ne ha prese altri 42 dal Portogallo (42 -7) mentre la Francia batteva l’Inghilterra 22 – 0. Inghilterra che andava a prenderle anche nella finale per il 3°  posto dalla Spagna (19 -7) mentre la finale era della Francia che superava la Russia con un 40 – 17. Vogliamo fare qualche nome tanto per capire quanto il Seven sia altro mondo? Andiamo avanti allora per segnalare che nel Ranking dei giocatori al primo posto c’è un francese, Bouhraoua Terry che ha al suo attivo 76 punti e 6 mete, al secondo però c’è un portoghese Guedes Nuno, al quinto altro portoghese Esteves Adérito, seguono due russi e finalmente arriviamo al nono posto dove spunta, miracolo, niente meno che un tedesco Heimpel Fabian che ha fatto 28 punti e realizzato 2 mete.

Se noi dobbiamo parlare di debacle i gallesi che debbono dire? Gli inglesi hanno accolto i loro con fuochi d’artificio?

Le decisioni olimpiche ci costringono a prendere in considerazione questo Seven, noi lo facciamo male ma è anche vero che la cosa ci riesce esattamente con una dimensione abbastanza simile a come ci riesce l’avventura nel Pro12 o nel Sei Nazioni. Facendo le proporzioni la cosa ci sta.

Andiamo pure a giocare a Seven visto che si deve ma non aspettiamoci nulla e quando i nostri ragazzi tornano  comunque sia andata dobbiamo esserne contenti: il rugby Seven è un ottimo allenamento per certi ruoli del rugby vero. Quello a XV.

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