Connect with us

FIR E DINTORNI

COPPE: QUELL’ITALIA IN CIMA AL NULLA

eccellenza 20142015

La foto di presentazione del Campionato di Eccellenza 2014/2015

Sabato scorso si è chiusa la farsa, ovvero la sequenza di barrage, match fra Calvisano e Rovigo vinto dai primi, che ha determinato ben  due cose assurde contemporaneamente. La prima è quella che sia una squadra uscita da un barrage e non i prossimi Campioni d’Italia ad accedere alla Challenge Cup, la seconda è il fatto che una squadra italiana di Eccellenza possa accedere alla Challenge Cup.

C’è poi la coda alle due assurdità di cui sopra, Rovigo infatti, insieme alla terza e quarta classificata di Eccellenza, parteciperà alla terza coppa europea, quella con russi portoghesi e rumeni, quella di fascia inferiore, coppa tanto artificiale quanto inutile, evento senza alcun appeal, senza copertura mediatica, senza livello tecnico alcuno.

La manfrina del barrage, la distribuzione dei team in Europa, lo stesso accesso all’Europa che conta, la terza inutile coppa voluta dal Presidentissimo Gavazzi, sono tutti elementi purtroppo esemplificativi della grande confusione e del sostanziale abbandono in cui versa il massimo Campionato italiano.

In questo senso sa davvero di surreale la dichiarazione stampa in bella evidenza su Bresciaoggi del calvino Gabriele Morelli, man of the match nell’incontro con Rovigo, che, snobbando la partita appena vinta con Rovigo e l’intera categoria di Eccellenza, ha detto:”Il nostro obiettivo non erano queste gare…il nostro fine era l’EuropaAd oggi abbiamo raggiunto due dei tre obiettivi che ci eravamo posti: la finale di Parma del Trofeo Eccellenza e questo ingresso in “Amlin” per la prossima stagione“. Calvisano è squadra di ben altro rango? Roba europea costretta nello stretto alveo della Eccellenza? L’accesso alla Challenge Cup (che non si chiama più Amlin) era un obiettivo?

Morelli avrebbe nostalgia delle grandi soddisfazioni della Challenge Cup? Calvisano ha giocato recentemente in quella coppa nelle stagioni 2012/2013 e 2013/2014 un totale di 12 match, con un pareggio (20-20) racimolato il 12/10/2013 contro un Brive dimesso ed un una vittoria (34 -20) contro i rumeni del Bucharest Wolves il 12/ 01/2013. Sempre contro i rumeni,che era la compagine meno attrezzata del torneo, nelle due stagioni di Challenge il Calvisano ci ha giocato altre tre volte perdendole tutte e tre per un totale di, nei quattro incontri, 122 punti subiti e 87 fatti. Oltre al Brive, che  si riprese la vittoria al ritorno per 31 – 9 ristabilendo le distanze, il Calvisano ha giocato in quelle due stagioni con Newcastle,  retrocessa in seconda divisione inglese, perdendo i due match 37 – 15 e 10 – 25, con la non stellare francese Agen perdendo i due match, perdendo due match con Bath nella stagione 2012/2013, da ricordare  che il giorno 8/12/2012 Bath si impose sui calvini 67-11. Morelli, nostalgia di che? Calvisano, e lo si dice senza alcuna soddisfazione, non è purtroppo niente di più che un team di Eccellenza italiano, uno dei migliori certo ma nulla di più di questo ed i risultati che ha raggiunto in quelle coppe sono gli stessi degli altri team italiani.

Sappiamo tutti che ci sono cose che “si devono dire” ed a Calvisano l’interminabile ossequio e la debordante gratitudine verso il Capo della FIR  è di casa e la dichiarazione di Morelli non può che andare in quella direzione. Resta il fatto però che la continua proposizione di una Italia ovale che non c’è, la realizzazione di una mistificazione del rugby italiano alla quale questa federazione ci ha abituato regalandoci proclami roboanti davanti a trionfi effimeri, la nenia delle “sconfitte onorevoli”, coppe inutili a cui partecipare e via così, sono cose che non aiutano un vero processo realistico di miglioramento della nostra struttura di vertice del rugby.

Il Campionato di Eccellenza ansima, inutile far finta che sia di più di quello che è, il rugby italiano di club va male, molto male. Persino le due franchigie europee non fanno un passo avanti e sono impantanate a contendersi anche quest’anno la la penultima posizione di classifica.

Sarebbe ora di finirla di fare finta di essere in vetta quando in verità si è in cima al nulla. Vale per ogni Morelli di turno ma prima di tutto deve valere per FIR e dirigenti vari, abbiamo bisogno di cambiare tanto e subito e per farlo ci vuole un po’ di positivo realismo.

E’ necessario un vero Campionato italiano, solido ed ambizioso, competitivo e che ritrovi alti livelli tecnici. Niente di più.

.

More in FIR E DINTORNI