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AFFARI ESTERI

LA COPPA ANGLO-FRANCESE FA FLOP: ESCLUDERE FA SOLO MALE

TS

Twickenham Stadium

Il due maggio si disputa la finale di Champions Cup, il gotha del rugby europeo, il massimo titolo di club, cose grandi.

Il giorno prima c’è la finale di Challenge Cup, l’altra finale, quella della seconda coppa. Quest’ultima va di scena al The Twickenham Stoop, capienza 14.800 posti a sedere, è lo stadio dove giocano gli Harlequins, se la contendono gli scozzesi di Edinburgh contro gli inglesi di Gloucester.

Ben altro scenario doveva avere la finale di Champions Cup per la quale gli organizzatori, con non poca spocchia, hanno prenotato il tempio inglese del rugby: Twickenham Stadium. Ottantaduemila posti è la capienza del catino nel quale gioca la nazionale inglese.

Il 2 maggio le due finaliste di Champions Cup, le due francesi Clermont e Tolone, entreranno in Twickenham Stadium e, quando ne usciranno, una delle due avrà la coppa fra le braccia ma tutto questo non accadrà nel fascino di uno stadio gremito e roboante perchè i biglietti venduti ad oggi per la finale non superano i 40.000 e gli stessi organizzatori ammettono che sarà difficile il prossimo sabato superare i cinquantamila.

Twickenham sarà allora mezzo vuoto o mezzo pieno? Dipende dai punti di vista ma, in tutti i casi, la EPCR, la nuova sigla organizzatrice delle coppe voluta a suon di rivoluzione europea dai club francesi e da quelli inglesi, non ci farà una bella figura e l’evento dell’anno non sarò certo un traino per la salute del nostro rugby continentale. I media si faranno in quattro per non inquadrare lo stadio mezzo vuoto ma gli sponsor, il business funziona così,  torneranno sicuramente a parlarne con EPCR, a tempo debito.

Hanno voluto un rugby solo per francesi ed inglesi e questo è il primo risultato: la radicalizzazione nazionalistica dell’evento. Gli inglesi non vanno a vedere due francesi che si contendono la coppa, certo sono pochi gli italiani che partono per Londra, i celtici, che hanno subito un pesante taglio dalle coppe EPCR, hanno la loro finale, quella del PRO12 al Kingspan Stadium di Belfast il 30 maggio, poi ci sono i mondiali da settembre e via così.

La coppa anglo-francese non va,  o meglio, rimane solo anglo-francese, insufficiente a fare pubblico e audience fuori dai suoi confini, certo gli specialisti del rugby europeo, italiani inclusi,  non se la possono perdere ma solo loro. Gli sponsor e quelli di EPCR si aspettavano molto di più, credevano, che il loro prodotto fosse sufficiente per tutti, che il loro rugby dovesse bastare per tutti ed invece si sono trovati a distribuire biglietti omaggio fuori da Twickenham.

Se è vero che escludere fa solo male però c’è anche di peggio. Lo stesso svolgimento della coppa, fin dalla disposizione dei gironi, era costruito per dare spazio scenico ad inglesi e francesi con questi ultimi che, alla fine, portano alla finale della coppa europea due team costruiti per  il 60% di sudafricani, neozelandesi, isolani e via così.

Questo è il flop peggiore, aver trasformato la coppa europea in una esibizione dei talenti del sud del mondo, questa è la cosa peggiore che ha prodotto fino ad ora EPCR, peggio del flop dei numeri allo stadio, del resto quando davanti come obiettivo non si ha il rugby, lo sport, gli atleti ma unicamente gli sponsor ed i denari cosa volete che accada?

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