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AFFARI ESTERI

PILLOLE BAGNATE: DAL PIAVE AL TAMIGI

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Il Piave

ASSENZE E LOGICA La settimana è stata coronata dalla nascita, meglio sarebbe rinascita, dell’Unione Rugby I Dogi di cui sarà bene in futuro parlarne bene ed a fondo, il progetto “I Dogi” è vasto, ambizioso, concretamente lucido, innovativo e poi anche storico. C’era quasi tutto il rugby veneto alla firma dell’atto costitutivo ma qualcuno ha provato, senza successo, a rovinare la festa marcando visita. Assenti i rappresentanti della FIR per i quali val bene la famosa esclamazione di Voltaire :” Il pregiudizio è un’opinione senza giudizio“. Assenti dalla serata ma anche dalla firma dell’atto costitutivo quelli del Rugby San Donà che, dicono, hanno organizzato consessi, ampie riunioni, assemblee e dissertazioni per dire “no” quando sarebbe bastato leggere  un libro di storia per dire di “si”. Quelli di San Donà sono convinti aver compiuto un gesto logico: sono stati invitati, hanno dibattuto fra loro ed hanno deciso, evviva la logica. Un noto Professore di  Diritto di Harvard amava dire ai suoi studenti durante le lezioni della sua materia “Una pagina di storia vale un volume di logica”. Il Piave mormorò …… ma a San Donà erano troppo impegnati con la logica.

CIRCUITO CHIUSO  Quelli della Premiership inglese hanno proposto di bloccare le retrocessioni nella serie inferiore, la Championship, per cinque anni. Le motivazioni sono come sempre i soldi, i ricchi club di Premiership dicono che così i club della loro categoria potrebbero fare programmi più lunghi e duraturi con sponsor e tv assicurandosi maggiore solidità economica. La risposta del Direttore Tecnico del Doncaster, club di Championship, è emblematica del clima tetro che si vive sulle dorate sponde del Tamigi, ha detto infatti:” Cinque anni? E’ come una condanna al carcere. Qualcosa di inaccettabile”. Cinque anni no ma magari tre si? Tutto bene se un po’ di soldi li date anche in Championship? Il particolare, evidentemente insignificante, è che si sta parlando di uno sport, di atleti, di competizione sportiva, la cosa evidentemente sfugge  ai più fra le rive di’Inghilterra. Secondo le posizione dei club di Premiership e la risposta di Doncaster il rugby inglese dovrebbe trasformarsi completamente in un grande suq regolato dalle leggi dei diritti tv e della bibita gassata di turno. Vogliono un rugby a circuito chiuso? Il grande dissacratore Totò diceva:”Modestamente, io la circolazione ce l’ho nel sangue”.

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