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FORZA RUGBY

GLI INNI DEL SEI NAZIONI: LA MARSIGLIESE

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Eugène Delacroix : “La libertà che guida il popolo ” (1830)

Il canto iniziale degli inni prima di un match internazionale rappresenta uno dei momenti di maggior pathos e di grande emozione del nostro rugby. In sintonia con CARIPARMA ed in appoggio alla iniziativa “Canta l’Inno con la Nazionale” che lo sponsor degli Azzurri ha promosso, Il Nero Il Rugby vi propone una serie di appuntamenti dedicati agli Inni del Sei Nazioni. Tocca all’inno della Rivoluzione più nota al mondo, quella francese. 


Una delle caratteristiche dell’inno francese è che, a differenza di quasi tutti gli inni europei, non incita insistentemente al sacrificio supremo per la Patria ma alla vittoria finale, senza se e senza ma. Un tratto questo che ben rappresenta la nomea da presuntuosi dei nostri vicini d’Oltralpe; però, proprio sul loro inno, essi possono vantare prima di tutto una sana confusione complessiva. Infatti lor signori di Francia non possono nemmeno essere certi che il loro inno sia veramente stato scritto da un francese perchè la storiografia moderna propende, con scarsi indugi, ad attribuire la celebre aria ad un compositore piemontese, Giovan Battista Viotti, un musicista di Vercelli nato nel Regno di Sardegna nel 1755 e morto a Londra nel 1824.

Il Viotti scrisse il suo Tema e variazioni in do maggiore”, esattamente la melodia dell’Inno di Francia, nel 1781 ben undici anni prima che un ufficiale dell’esercito rivoluzionario, Claude Joseph Rouget de Lisle (1760 – 1836), incaricato dal Sindaco di Strasburgo di preparare una canzone che incitasse alla vittoria nella guerra all’Austria da poco iniziata, presentasse questo canto così glorioso e soprattutto rivoluzionario. Se per la musica il  Giovan Battista Viotti pare essere il vero compositore il testo richiama invece proprio l’esperienza di Rouget de Lisle che nell’attacco del suo inno dice “andiamo figli della patria” richiamando proprio il nome del suo battaglione: “Les enfants de la patrie“.

L’inno francese è chiamato anche “La Marsigliese” perchè proprio i volontari dell’esercito della Rivoluzione francese venuti da Marsiglia furono i primi ad intonarlo in varie occasioni, la più celebre fu nel loro ingresso a Parigi nel 1792.

Se l’inno ha un testo super-rivoluzionario tutto quello che gli gira intorno è stato trattato alla stregua di nemici della Rivoluzione. Il Viotti infatti verso la fine del settecento era proprio a Parigi ma a servizio del Re non certo della Rivoluzione e nel 1792 dovette scappare per evitare cattiva sorte. Il Sindaco di Strasburgo che commissionò la canzone ed il generale, peraltro un tedesco tale Nicolas Luckner, le cui gesta alla guida dell’Armata del Reno sono evocate nel testo della Marsigliese,  furono anni dopo condannati a morte proprio dai Tribunali Rivoluzionari.

Ai vari Napoleone ed altri “regnanti” vari che si instaurarono dopo la Rivoluzione La Marsigliese, proclamata inno di Francia nel 1795, non piaceva e lo fecero decadere a vantaggio di melodie più accomodanti come  Partant pour la Syrie decisamente più “imperiale” e dal testo molto più sdolcinato. Il 14 marzo 1879 La Marsigliese, nel clima rinnovato della Terza Repubblica francese, tornò definitivamente ad essere l’Inno Nazionale francese. La versione definitiva ed attuale è da attribuire ad una commissione di musicisti che nel 1887, incaricati dalla Repubblica,  gli dettero la “sistematina” finale.

L’inno, composto di sette strofe della quale si canta solo la prima, racconta della chiamata alle armi dei cittadini contro i tiranni, l’esortazione è a riunirsi in battaglioni e far scorrere “il sangue degli impuri”, il testo è senz’altro di grande effetto anche nella cornice dei nostri stadi dove, sentendolo cantare, si crea una solida atmosfera di tensione e di combattimento.

E’ senz’altro un inno di sfida, niente evocazioni di splendidi paesaggi e melanconici ricordi ma “sangue e vittoria” per la Francia, anche quella del rugby che però ultimamente convince molto meno di quanto un potente inno come quello della gente di Marsiglia meriterebbe.


CARIPARMA

In occasione del Torneo 6 Nazioni, il Gruppo Cariparma Crédit Agricole, main sponsor della FIR – Federazione Italiana Rugby, lancia un concorso a premi su Facebook. In palio, oltre a biglietti per assistere alle partite Italia vs Francia e Italia vs Galles, anche la possibilità per 15 appassionati della palla ovale di cantare l’Inno di Mameli al fianco degli Azzurri, prima del fischio d’inizio. Per partecipare al concorso “Canta l’Inno con la Nazionale” è sufficiente essere fan della pagina Rugby Cariparma Crédit Agricole e accedere alla app creata appositamente per il contest. Si tratterà di creare la propria squadra virtuale di rugby, invitando 14 amici. Con una estrazione verranno selezionati i 30 fortunati che saranno ospiti alle partite degli Azzurri contro Francia e/o Galles e che avranno l’onore di intonare l’Inno con la Nazionale.

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