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AFFARI ESTERI

MONDIALI 2023: DAL SUDAFRICA A DUBLINO (MA NON DITELO AL PRESIDENTE)

fnb stadium

FNB Stadium di Soweto-Johannesburg, 94.000 posti, ristrutturato per i Mondiali di calcio 2010. Lo stadio più grande del continente africano. Ci giocano anche gli Springboks.

Per i Mondiali del 2023 c’è ressa ma da qualche giorno c’è una determinante novità, è arrivata la candidatura del Sudafrica ed il cielo non è più così “blu”.

Il prossimo settembre tutti in Inghilterra a giocarci l’iridato ovale, poi nel 2019 in Giappone, paese emergente, non certo potenza mondiale del rugby ma attualmente undicesima nel ranking del World Rugby (Italia quattordicesima) e munita di doti e credibilità che evidentemente altre realtà meno “emergenti” e solo apparentemente più “consolidate” non hanno.

Dove saranno i mondiali del 2023? Si è candidata l’Argentina, lo faranno gli USA, l’ha fatto la Russia e, fino ad oggi in pole position, l’Irlanda. Si vede che mandare un fascicolo con la richiesta deve costare poco in termini di bolli postali perchè lo ha fatto anche l’Italia, ha spedito la candidatura ad ospitare i mondiali 2023 al Board del rugby. Lo ha fatto questo autunno dopo un anno di annunci, il Presidente Federale lo ha fatto con consumato senso politico, ha parlato di “sogno” e di formule, ha annunciato mappature ed indagini.

L’Italia ha molti problemi per poter realizzare tanta ospitata: non ha gli stadi, anche si ampliasse quello di Calvisano fino a cinquantamila posti non sarebbe sufficiente, per gli stadi infatti bisognerebbe ricorrere a inimmaginabili panegirici con il mondo del calcio. Non ha la logistica e le infrastrutture attrezzate e, a quanto si vede, nemmeno i soldi. Però abbiamo bolli postali a volontà. Nessuna voglia di irridere cotanta candidatura ma un po’ di sano realismo non guasta che al mondo c’è di più che le elezioni federali FIR del 2016.

Fino ad oggi la candidatura dell’Irlanda era la più quotata: terza nel ranking, non ha mai ospitato la manifestazione, ha gli stadi, ha pubblico, ha capacità ricettiva e location turistiche, ha infrastrutture e logistica  già dedicate al rugby per ospitare i team, dedica già ingenti risorse economiche al mondo ovale, ha peso politico e sportivo in Europa.

In questi giorni è arrivata la candidatura del Sudafrica e, all’improvviso, tutto è sembrato più chiaro. A proposito di realismo.

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