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SERIE A ELITE

NIENTE DERBY: C’E’ SOLO ROVIGO

 

ECC GIORNATA 10

Se il Petrarca, che dicono in cerca di punti e di rinascita, dovesse valutare la sua eventuale evoluzione confrontando la prima giornata di Campionato del primo fine settimana di ottobre (sconfitta contro Rovigo 23 – 16 al Battaglini) con il trascorso fine settimana dovrebbe prendere atto della eccezionale regressione che è riuscito a condire. Una involuzione che parte dalla formazione in campo che ha un sapore di “ultimi di Fort Apache”: sono dieci i giocatori petrarchini che entrano fra i XV di questo match e che non c’erano ad ottobre, gli altri saranno pure in infermeria o in punizione ma più che altro si tratta di “scelta tecnica”.  Il risultato del gruppo di Moretti è, a voler essere davvero buoni, imbarazzante: fatto di possesso senza gioco, fatto di buona volontà senza idee, fatto di tanti errori, di mancanza di schieramento, di una linea dei tre-quarti senza amalgama e assolutamente impari rispetto a quella avversaria, una mediana lenta ed una aggressività da manuale e non certo da derby. I padovani non infilano punti nemmeno quando giocano con un uomo in più, vengono arginati dai rodigini senza che si noti la differenza. Lato Petrarca c’è una debacle tecnica di cui il Coach è giusto si prenda la piena responsabilità e dal quale i tifosi è giusto accettino serenamente le sue scuse.

Le campane suonano a festa sul lato rossoblù per la vittoria costruita con il cinismo e la pazienza di una squadra nettamente superiore prima di tutto sul piano mentale; in verità però Rovigo in campo costruisce davvero poco, si trova presto e bene, grazie a due regali degli avversari, in vantaggio sul 14 -0, come all’andata, e gestisce con tranquillità la partita. I rossoblù inspiegabilmente non giocano l’affondo, tengono benissimo la linea con una difesa avanzante e decisamente aggressiva, prima dominano e poi subiscono la mischia avversaria senza averne alcun danno rilevante, giocano in modo fluido alla mano garantendo uno capacità di movimento incisiva che si moltiplica grazie alla incapacità avversaria di attaccarla, cercano più volte e poi trovano la tipica meta in corsa di Ngawini. Purtroppo per i rossoblù ridursi a gestire la partita invece di cercare di dominarla porta all’unico vero importante svarione, ovvero la mancata quarta segnatura. Quando i rossoblù ci provano è tardi perchè manca loro ritmo, agli avversari poi è l’unico obiettivo rimasto, subentrano gli errori classici del fine partita ed i punti sono solo quattro.

Man of the match al rossoblù Rodriguez ma è Basson la sicurezza di questa squadra, preciso e puntuale, ispiratore della squadra, poi sempre ottimi in campo Lubian e Mountariol che garantiscono tranquillità ai compagni, dovessimo però dare una palma da queste parti si sceglierebbero Menon. Lato Petrarca Woodhouse insegna come stare in campo senza che nessuno se ne accorga, Bettin ha la palma degli errori importanti, Fadalti inefficace ed a tratti disorientato. Capraro e Benettin sono assolutamente inadeguati al match: si vede che il Coach altro non poteva. Si salva la terza linea, Eru c’è ed anche Conforti, anche Giusti lavora discretamente. In genere in casa padovana è però buio pesto.

Poi c’è San Donà che compie il miracolo e si prende la vittoria a tempo scaduto con una meta di mischia trasformata dal solito infallibile Cornwell (al piede 6/7) e rovesciando il risultato che sembrava ormai nelle mani della squadra di Properzi. Primo tempo concluso con quelli del Piave avanti (15 -8) e man of the match al mediano del Mogliano Barraud. Partita di grande intensità con San Donà che non crolla quando si trova con due gialli sul groppone ed un grande Mogliano che, nonostante la sconfitta, porta a casa ben due punti di bonus!!

Al Calvisano, che mantiene saldamente la testa della classifica, toccava il turno più facile ospitando L’Aquila, vince senza pensieri. Da segnalare finalmente in questo turno di campionato l’ingresso in campo dal primo minuto, sul lato dei bresciani, del mediano Filippo Buscema, il giocatore che in Novembre aveva lasciato Mogliano preferendo Calvisano per poter giocare di più: è stato sostituito al primo minuto del secondo tempo da De Santis (apertura/centro classe ’95).

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