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AZZURRI

IL BUCO CON L’AZZURRO INTORNO.

Belizes blue hole

Belizes blue hole

Torno domani.

Oggi mi astengo, mi dileguo ma forse mi adeguo, mi squaglio ma forse mi sbaglio.  I vari portali della comunicazione ovale rimbalzano di gossip e di mezze verità, ovvero di mezze bugie, oggi un giocatore è qua, domani è dall’altra parte, tutti scrivono, tantissimo, impossibile stargli dietro. Parlano di rugby, ma va là!

C’è un vuoto comunicativo perchè c’è una sola cosa di cui parlare e non  basta per tutti ed allora si rimbalza di nulla in nulla. Un tratto però è evidente, si parla solo di Nazionale, di Federazione, di franchigie, tre cose che sono la stessa cosa. Il rugby italico è tutto qua.

Io ho capito che il Presidente Gavazzi ieri ha detto che ci saranno un numero impressionante di Accademie, ce ne saranno per tutte le età, quelle per i grandi saranno poche, un paio, avranno un loro team, giocheranno in Eccellenza, le altre giocheranno fra di loro e poi in qualche Campionato, tutto un marasma così per dire che un ragazzo entra nel circuito Accademia a 15 anni e non esce più, altrimenti è fuori dal giro.

La Nazionale è affiancata alle due franchigie, la nuova Benetton (formato United Colors of Gavazzi) e le Zebre, entrambe  servono da parcheggio per gli azzurri, come le Accademie che devono essere unico punto per azzurrabili. La Emergenti la governano gli allenatori delle franchigie che sono a loro volta scelti dalla FIR  in funzione degli Azzurri e via così, nulla gira intorno alla Nazionale, tutto gira dentro la Nazionale che include fagocita, include rugby che quello che è fuori non è più niente.  Un gioco che coinvolge un vertice al massimo di quattro cinque persone in tutta Italia

Un verticismo impressionante, sembra sia stramaledetta la libera iniziativa, I club? In castigo. I settori giovanili? Solo nelle Accademie hanno futuro. I campionati? Cosa c’entrano con la Nazionale?

Tutto intorno sarà Azzurro, solo Azzurro, dentro non ci sarà nulla, il movimento, i club,  non c’entrano niente loro, come se non fossero loro il rugby, come se non fossero loro l’Azzurro. Quando tutto questo Azzurro avrà bisogno di quel movimento cosa crede troverà? Ecco allora realizzato il miracolo del rugby italiano:  il buco con l’Azzurro intorno.

Così io capisco, forse mi sbaglio, forse no ed allora mi dileguo. No adeguo, ho detto dileguo.

Torno domani.

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