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SERIE A ELITE

ROVIGO E’ REGINA: IL PIU’ BEL RUGBY

ECC GIORNATA 10

Per Reggio era il match che contava ma non c’è stato niente da fare, la Lazio fa già difficoltà a credere di trovarsi nella posizione di classifica attuale figurarsi se intende cedere il passo; è  il piede di Nathan la soluzione biancoceleste al match per il resto i Diavoli, rimasti in 13  per due cartellini gialli,  subiscono la valanga laziale e pure una meta di punizione. L’ultima punizione ora è la classifica, la Lazio sembra avere il grimaldello per stare fuori dai brutti giochi della retrocessione, per Reggio invece il baratro sembra davvero vicino.

Le Fiamme Oro lasciano la pellaccia a Calvisano , dopo aver ampiamente  dimostrato di tener testa molto bene alla corazzata bresciana, sulla scorta di quattro cartellini gialli che sono oggettivamente troppi. Difficile condividere il positivismo del Presutti che dice: “Sì, è vero, abbiamo perso ma non posso non complimentarmi con i miei ragazzi che hanno dato il 100% per tutta la partita”. Quattro gialli forse meriterebbero almeno una leggiadra reprimenda. Sono i Cavalieri invece che soffocano il Viadana, in crisi evidente, e si riportano fra le grandi della classifica; i fuoriclasse Majstorovic e Browne impongono la propria legge ai mantovani guidando i pratesi al 22-0 con il quale si chiude il primo temp, il resto è una splendida difesa.

Il clou della giornata si giocava in Veneto. San Donà ci prova ad arginare un Mogliano che ha voglia di fare il Campione d’Italia perchè esserlo non gli basta ed è forse questa la bella notizia per Mazzariol. Ecco allora i trevigiani, dopo la vittoria con il Petrarca, regolare anche la seconda veneta complici però i due cartellini gialli e la meta di punizione presi da San Donà nel primo tempo. Da una parte vale la solidità in campo ed in difesa, Mogliano, ma dall’altra vale la mischia, quella del San Donà si sta candidando ad essere la più forte della Eccellenza.

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Rovigo vince ma soprattutto scrive un pezzo di storia

Rovigo stravince il derby ma è come lo fa che colpisce di più, perchè i rossoblù sono prima di tutto belli da vedere in campo. Entrano in partita sereni, reggono il primo impatto con ordine, prendono in mano la gara nel giro di dieci minuti e poi non la mollano più. Esprimono un gioco severo, arioso, fatto di grande mischia e di ottimo gioco alla mano, c’è molta velocità ed agilità, imbastiscono una difesa sempre sufficiente. Quando poi hanno ormai vinto e potrebbero gestire il risultato, i rossoblù continuano a spingere perchè non basta mai, vogliono mettere un passo nella storia, vogliono far grande il loro grande pubblico, vogliono dimostrare che il derby è loro, senza sconti e così fanno onore al rugby, al derby ed anche ai loro avversari. Gran rugby, c’è la regia maestrale di un Mahoney pronto ad ogni sacrificio, l’ottimo movimento in terza linea di Lubian, i guizzi di Ngawini ma il vero monumento e Mountariol. Rovigo non è solo in cima alla classifica ma, sicuramente, ad oggi, è la migliore espressione di gioco vista quest’anno in Eccellenza ed è davvero Alto Livello.

Il Petrarca non c’è, i ragazzi in  nero fanno anche loro un passo nella storia ma il record che scrivono è quello negativo; adesso la “freddezza” tipica del pubblico di Padova fa comodo perchè da qualche altra parte sarebbe piovuto anche qualche fischio, meritato. Moretti sbaglia la formazione, sul 20-0, siamo solo al trentesimo del primo tempo, cambia la prima linea, cambio in mediana all’inizio del secondo tempo, le cose migliorano leggermente ma la testa non c’è. Confusi, imprecisi, assolutamente senza nerbo, i petrarchini soccombono senza che si sia visto rugby, sopraffatti dalla sistemazione in campo degli avversari. Persi gli appuntamenti che contano, dopo Mogliano ora Rovigo, il Petrarca fa un passo indietro in classifica ma soprattutto non da la risposta che ci si aspettava al dilemma “bravi giovanotti o campioni di rugby?”.

Il derby ci procura due segnalazioni per due nomi “in vista” del rugby nostrano, una per parte.

Il numero 10 in nero Andrea Marcato dà segni di sollecitare pesantemente la squadra, di tentare la rianimazione del gioco e di prendere in mano la gara al terzo minuto del secondo tempo; queste cose, sempre, ma soprattutto in queste partite, si fanno fin dal fischio di inizio. Ci sono problemi di leadership?

Fra il derby  di Trofeo Eccellenza e quella delle decima di Campionato neri e rossoblù hanno dato vita a tre risse , tutte e tre provocate apertamente dalla stella Mirko Bergamasco e da lui stesso alimentate; il Mirko Nazionale forse dovrebbe mettere a frutto la sua esperienza in qualche altro modo, come del resto in più occasioni fa; nelle risse a lui toccherebbe il ruolo di quello che va a sedarle non a provocarle, o forse queste sono cose di altri tempi.

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