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FIR E DINTORNI

ZEBRE, TERRITORIALITA’ ED IL GIOCO DEL FACCIAMO FINTA CHE….

nord ovest

Il nord-ovest secondo la geografia ufficiale, poi c’è la FIR….

E’ il derby casalingo delle Zebre con la Benetton Treviso a riproporre in tutta la sua drammatica attualità a tutto il rugby italiano, alla FIR, a Lombardia Liguria e Piemonte, alla città di Parma, il problema della scarsa  affluenza di pubblico ai match della franchigia federale e, fra i pochi che vanno a Moletolo a vederla, la assoluta freddezza del pubblico verso il team.

La cosa ha trovato vive sul web fin da questi primi giorni del 2014 molte condivisibili osservazioni sulla mancanza di identità delle Zebre, su come si costruisce davvero una identità, sulla mancanza di una vera ragione di appartenenza alle Zebre della gente ovale della zona e molte altre indicazioni realistiche.

Il Presidente delle Zebre Bernabò ha anche recentemente chiamato a raccolta tutto il “nord-ovest italiano perché vada a Parma a sostenere la “sua” franchigia, una chiamata alle armi sulla linea del recente nuovo tentativo di dare alle Zebre una territorialità, essere cioè, da Parma, il centro del nord-ovest ovale. Funzionerà? Magari per qualche volta si ma la cosa ha un senso?

Non per rompere le uova nel paniere federale, già magro di idee, ma che c’azzecca Parma con il “nord-ovest”? Non esiste una cartina geografica italiana dove l’Emilia sia considerata parte del nord-ovest, non esiste un filone storico che lo dica, non esiste un legame culturale e nemmeno, qua viene il bello, una storia ovale che lo dimostri. Ricordiamoci, anzi, dimentichiamoci pure che le Zebre sono state fondate dal chioggiotto Marco Bollesan formidabile rugbista nel triangolo Milano-Genova-Brescia, città che, quelle si, ospitarono le vere Zebre dell’epoca (1973 -1997) e videro nei loro stadi i loro migliori successi.

Facciamo finta non conti che fra Parma e Torino ci siano 240 km, 200 a  Genova e 125 da Milano, mentre Parma è a soli 25 km da Reggio nell’Emilia, 50 da Modena, 95 km da Bologna e 170 dalla romagnola Ravenna. Va bene, non buttiamola sul geografico e neanche sul culturale, pazzesco ma facciamo finta possa essere così, facciamo finta che la FIR possa decidere ed imporre per decreto che le Zebre non siano emiliane ma parte del nord-ovest.

Possiamo anche fare finta che i ragazzi delle Zebre non arrivino da Accademie federali e strutture federali varie ma vengano da CUS Genova o CUS Torino, da ASR Milano o dagli squali di Recco, dalle Provincie dell’Ovest o dal Brescia Rugby, da Rovato da Viadana o dal Rugby Bergamo.

Insomma facciamo finta che la squadra di plastica delle Zebre, team costruito dalla politica e certamente non dal territorio, team estirpato dalla lombarda Viadana per andare non a Monza o Milano ma a Parma, possa scegliersi la propria territorialità a prescindere da storia e geografia, da vivai, da dirigenza, da risorse economiche locali, da selezioni territoriali. Ci vuole una forza enorme per fare tutte queste finte, Bernabò pensa di averla ed allora facciamola questa grande finta.

Insomma se facciamo tutte queste finte dopo cosa rimane? A quanto pare rimangono le gradinate vuote.

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