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PRO14

IL PRO12 SPECCHIO DEI PROBLEMI GALLESI….E ITALIANI

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C’è un Galles che protesta, esibisce striscioni contro la propria Federazione (WRU) durante i match di Pro12 ed invece farebbe bene a tremare, a riguardarsi i tabellini dei suoi due derby e poi darsi una occhiata alla classifica dove solo Ospreys tiene il passo delle irlandesi ed in mezzo c’e una scozzese che senza tanta spocchia, e talenti da gran stipendi, vince il suo di derby e si mette fra le grandi.

C’è un Galles che gioca con talento ma su due derby produce solo tre mete e una montagna  di calci, perchè si sbaglia tanto ed il gioco non è abbastanza ordinato ed è anche troppo interrotto per i gusti di chi è e sa di essere in cima al rugby del mondo; questo raccontano le cronache dalla Cymraeg, insomma la cosa non gira, i gallesi hanno tante difficoltà, molte di più di quelle che si scrivono,  il Pro12 è, per questa volta, forse uno specchio veritiero.

C’è una Italia ai minimi termini in Pro12 che gioca il suo di derby, una partita fra gente in crisi, perenne e ampiamente tollerata e sempre giustificata quella delle Zebre (chissà che strategia è poi questa!) ed invece crisi nuova nella sua massima evidenza quella di Treviso, orfana di Smith per l’occasione e per sempre da ora in poi, guidata per la prima volta da Goosen.

Il derby di Treviso dirà la verità solo la prossima settimana a Parma, perchè ha vinto la Benetton ma non ha convinto. Salvata da una invenzione di Van Zyl proprio in uno dei momenti bui del proprio primo tempo Treviso si butta nel secondo e schiaccia le Zebre in difesa per tutto il periodo, producendo praticamente poco più di zero. I biancoverdi ripropongono il tema della sterilità offensiva e della scarsa consapevolezza dei propri mezzi. Il panettone non ha fatto il miracolo e, ovviamente, neanche Goosen.

Le Zebre invece giocano il primo tempo come se stessero facendo un esame universitario, fanno vedere che sono capaci di rugby ed anche a buon livello, manovrano e puliscono con diligenza, escono palla in mano, dimostrano di sapere i fondamentali, poi nel secondo tempo è tutto finito, le Zebre si arroccano e aspettano la fine con un atteggiamento a tratti generoso a tratti rinunciatario che vorrei essere in campo per sapere la verità.

I migliori in campo del derby italico, quello pieno di nazionali, quello dove metà di quelli che giocano sono titolari azzurri, ecco, in una partita fatta così, i migliori in campo sono due stranieri; Berquist in zona biancoverde , decente al piede (4/8 solamente) e buono nella manovra e poi, lato Zebre, Leonard, vero ed unico ispiratore della manovra parmigiana e di tutto l’assetto della franchigia federale.

Il nostro massimo rugby si è confrontato e ne è venuto fuori un match carico di passione, di pubblico, di grandi nomi ma non di gioco. Si è vista una partita piena di errori e di letture approssimative, due formazioni che si sono battute con vigore, una ha ceduto dopo aver dato la “dimostrazione” di saper fare rugby, l’altra ha preso in mano il tutto e lo ha fatto diventare poco più di quello che era. Ecco perchè per sapere la verità su Treviso ci vorrà il ritorno del derby nella prossima giornata a Parma,  mentre per le Zebre ci vorrà purtroppo e comunque molto di più.

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