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QUESTIONE DA PRO

“RIGHT SEB”: CAMBIA IL RUGBY EUROPEO, TUTTO

Il pezzo del giornalista gallese Seb Greenwood lo trovate su Right Rugby ed è una analisi breve ma puntuale dal titolo azzeccatissimo “Il gioco, come lo conosciamo, sta cambiando“.

Il giocattolino, peraltro già rotto, a cui si riferisce Seb è la coppa europea gestita da ERC decaduta al ruolo di passata e indesiderata dopo le mosse politiche dalle Leghe ovali francese ed inglese. Il giocattolo insomma non solo è rotto, secondo il pezzo su Right Rugby, ma lungi dal risolvere problemi o aiutare il movimento, i suoi frantumatori lo hanno reso da morto un problema più ingombrante che non da vivo.

Tutto dovrà cambiare e poco altro resterà come prima e la cosa che rende il tutto maledettamente più complicato è lo scoprire come la Heineken Cup tenesse insieme pezzi delicati ed a volte molto fragili; il meno fragile ma in gran bilico dopo questi avvenimenti si chiama, secondo Greenwood, Rabodirect Pro12 che si trova a perdere appettitibilità senza l’appeal garantito della vetrina europea al punto da mettere in ulteriore seria difficoltà le federazioni irlandesi e gallesi.

Ecco allora che Seb si spinge ad una ipotesi molto più realistica di quanto si pensi vedendo le franchigie celtiche gallesi uscire e posizionarsi nella Aviva Premiership inglese; il nocciolo di questa considerazione si riconduce alla incontenibile crescita di spazi e soprattutto di costi che il rugby francese e quello inglese hanno avuto nell’ultimo decennio lasciandosi alle spalle quasi tutte le altre federazioni.

Tutto questo scenario, interessante e significativo, cosa insegna a noi piccoli italiani aridi di risorse (per i club) e di spazi?

LA posizione presentata dal Presidente FIR è stata di puro conservatorismo, nulla deve cambiare,  e di mediazione ad oltranza, parliamo e poi parliamo e poi parliamone ancora; atteggiamento tipico di chi non c’ha capito poi tanto o che comunque non ha sufficienti armi o idee per spiegare una proposta vera.

E’ chiaro invece che  c’è una opportunità in giro, chi la coglie cresce chi non la coglie viene fagocitato dai grandi; la stessa insicurezza in cui versa il RabodirectPro12 dovrebbe almeno farci sorgere il dubbio di come sia importante avere in europa un ulteriore grande campionato nazionale. In Italia invece la massima aspirazione di un club e di una regione ovale è quella di diventare  franchigia in Celtic o partecipare ad un’altro campionato europeo; questo è un errore immenso indotto dalla politica federale che punta solo sulla Nazionale  e dove i campionati servono solo alla Nazionale. Inghilterra e Francia in queste settimane ci insegnano che non è così: il campionato per club conta eccome, più di ogni altra cosa. 

Giocare per il cambiamento, questa è una strada che l’Italia potrebbe percorrere, contando sul fatto che, a questo punto, importanti istituzioni europee del rugby potrebbero favorire la nascita di un nuovo forte campionato nazionale in Europa magari anche solo per contrastare le azioni anglo-francesi.

Insomma, è chiaro: adesso tocca a noi, facciamoci avanti.

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