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PRO14

A TREVISO VALE IL MESTIERE, ZEBRE TROPPO LEGGERE

 

Lo scorso anno le cose erano andate forse meglio, la prima di Treviso era stata sempre con Ospreys ed i veneti avevano prevalso (12 -6) grazie al piede di Burton che aveva vinto la sfida con Dan Biggar ai tempi il nuovo genietto gallese in fatto di piede; le Zebre avevano perso pesantemente ma, considerando poi  come è stata la stagione, già quella uscita forse non faceva testo. Treviso trova, alla prima di questo nuova annata celtica, troppi ostacoli sulla sua strada per potercela fare mentre le Zebre si buttano un po’ “leggere” sulla partita e la sconfitta è ampia e meritata.

E’ lo stesso Cavinato a chiosare il suo primo incontro di Pro12 con un  “Abbiamo fatto una partita troppo timorosa in attacco…” ma dire che la cosa sia stata tale solo in attacco è una generosità che Cavinato concede a se stesso perchè le mete dei modesti irlandesi di Connacht sono frutto di intercetto, regali di possesso e mancati placcaggi da parte delle Zebre. Sul fronte della franchigia italiana in attacco c’è la solita meta inutile a tempo ormai scaduto. Non cambia la musica quindi, per ora, in casa parmigiana ma c’è ancora tanto tempo davanti per sperare in successi e rivincite.

Diversa la musica in casa trevigiana dove  forse non sarà piaciuto ai giocatori gallesi ed all’arbitro uscire dal campo sotto una valanga di fischi ma bisogna dire che, nonostante tanta gazzarra non sia costume ovale e ci si augura non si debba ripetere, per una volta erano tutti meritati.

In campo a Treviso ci sono due squadre dure, spigolose e  molto preparate; Benetton aggressiva fin da subito, Opsreys che risalgono la china della partita ed impongono la loro mischia e la capacità al piede di un Dan Biggar non impeccabile da fermo (3 /5) ma che piazza due drop davvero belli in mezzo ai pali trevigiani. I gallesi mettono in mischia ed in mezzo al campo molto “mestiere”, interventi al limite e oltre, ostruzioni e provocazioni, fuorigioco e carichi da cento contro le maul trevigiane, un gioco falloso e davvero sporco sul quale l’arbitro scozzese Nell Paterson lascia sostanzialmente correre. Poi c’è la “nuova mischia” che per molti è davvero una incognita ed è così anche per l’arbitro che corona con questa ulteriore incertezza una prestazione a dir poco discutibile. Gavazzi, in tribuna, prenda la agendina e si chiami il Board celtico, il rugby italiano pretende rispetto.

Contro tutto ciò Treviso ci mette del suo. E’ chiaramente la prima uscita di campionato e si vede eccome, schieramenti a volte imbarazzanti e una vera e propria confusione in certe fasi di attacco vengono assorbite da una buona difesa; per una rimessa laterale altrettanto buona c’è una mischia decisamente sotto ed una furia sui punti di incontro che è buona premonitrice ma che perde troppe palle per essere positiva. Buon lavoro di Nitoglia, Morisi, Ghirladini, Zanni ma per gli altri non pare essere un problema personale ma di meccanismi.  E’ andata così ma una cosa è emersa in tutta evidenza, abbiamo in Italia un team in grado di giocare l’Alto Livello, l’appartenenza al top del rugby europeo di questa Benetton pare oramai certa. Fa piacere, adesso però deve fare anche punti.

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