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FORZA RUGBY

AWARDS SI MA POCO ECCELLENTE

OnRugby.it insiste con la creatività e trova praterie di gradimento in un panorama ovale italiano che ne ha bisogno, si sta parlando On Rugby Press Awards una rassegna “sul meglio e sul peggio di un’annata sportiva” ottenuta con 17 domande poste a “23 giornalisti di carta stampata, televisione e web: oltre 360 risposte che fotografano un anno di rugby italiano e internazionale”.

Una distesa di valutazioni sintetiche e no  su tutto quello che si è visto dall’Italia sul rugby e una carrellata di primi in classifica fatta senza autoreferenzialità o supponenza, con sano realismo ed anche un po’ di voglia di giocarci su, ma anche un termometro attendibile e quindi, posto che come sono andate le 360 risposte lo trovate qui ,  vediamo ora un altro paio di cosette.

Si può affermare che i 23 osservatori chiamati in causa hanno l’occhio più rivolto alla Francia, sono “francesi” una buona parte delle valutazioni, il mondo inglese della Aviva Premiership non ne esce benissimo in quanto a visibilità; ne esce come sempre gran vincitore l’emisfero sud che la fa evidentemente da padrone nell’immaginario collettivo del rugby italico.

Chi ha le ossa davvero rotte è il massimo campionato italiano: l’Eccellenza.  Qualcuno dirà che non c’era bisogno di dimostrarlo ancora ma quando capita che la realtà ti sbatte di fronte la scarsa considerazione di cui gode il campionato italiano non basta notarlo è giusto farlo notare ancora ed ancora,  almeno per funzionare da “sveglia” on line a chi deve occuparsene.

Una domanda fra quelle poste da OnRugby riguardava infatti la Eccellenza, chiedeva quale fosse stato il miglior giocatore italiano della stagione, in 5 hanno declinato la risposta perchè, onestamente, hanno dichiarato di non saperlo. Cinque su ventitrè sono tanti, considerando che parliamo di  casa nostra sono tantissimi. Fra quelli che una risposta l’hanno data ovviamente imperversa Mogliano e qualcuno vuole addirittura Casellato miglior allenatore europeo; fra i giocatori sono Ceccato, Lucchese, Ragusi e Benetti quelli che hanno messo d’accordo più di un intervistato.

Resta il fatto che le risposte alle domande poste da OnRugby sono state oltre 360 ma quelle che hanno preso in considerazione l’Eccellenza non arrivano a 35. Meno del 10% delle risposte ha potuto o voluto prendere in considerazione il massimo campionato italiano così come i maggiori giocatori italiani citati, tolto il vincitore indiscusso Alessandro Zanni, manco giocano in Italia.

La cosa fa riflettere, il  il problema infatti è prima di tutto sapere se il nostro rugby è capace di porsi in maniera visibile e con uno schema di gioco magari non trascendentale ma almeno spendibile mediaticamente. Abbiamo fatto passi indietro negli ultimi dieci anni, questo è evidente e dopo questi Awards oggi lo è ancora di più ma non arrendiamoci: il rugby del domani in Italia non può essere solo il match del Leinster o dei Bulls altrimenti in Italia prima o poi non ci sarà più rugby.

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