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FIR E DINTORNI

OTTIMA CAPITOLINA !….MA DILETTANTISMO ED ECCELLENZA NON SONO SINONIMI

E’ ritornata vincitrice, ha vinto la Serie A ed è quindi promossa in Eccellenza, nel massimo campionato, ecco il bel film della UR Capitolina Roma, della serie “a volte ritornano”.

L’ultimo campionato maggiore della Capitolina infatti è solo del 2009 e che campionatone era quello: il campionato dello sfacelo. C’era la Benetton Treviso, ora è in  Pro12, il Petrarca si chiamava Carrera e Rovigo era già allora Femi Cz, queste sono le uniche tre sopravvissute a quel disastro del 2009. Il Viadana si chiamava Montepaschi, ora è di nuovo in Eccellenza ma è passato per il fallimento Aironi, c’era il Gran Parma (Plusvalore) e la sponda Rugby Parma chiamata Overmach Cariparma, entrambe sparite in successivi fallimenti e trasformazioni varie, niente a che fare con i Crociati di oggi. Nel campionato 2008/2009 c’erano anche la Rugby Roma Olimpic ed il Venezia marchiato Casinò, entrambe fallite nel senso più tecnico del termine, il Calvisano abbandonerà la massima serie, causa crack economico,  per iscriversi  alla A2 proprio nel 2009 e la decima delle contendenti, ai tempi la massima serie si chiamava Super10, era proprio la Capitolina Roma ma anche lei diede forfait.

La UR Capitolina Roma rientra nel novero delle sette bruciate del 2009, lasciò la massima serie, fece strada a L’Aquila, ripartì dalla Serie B con una idea totalmente amatoriale del rugby; un progetto centrato sul rugby davvero “puro” e sul proprio vivaio.  Da allora la Capitolina è sinonimo di rugby giovanile e infatti quest’anno non ha solo vinto con la squadra senior la Serie A ma, tanto per citare due esempi, i suoi più piccoli (dalla Under 8 alla Under12) hanno dominato e vinto il prestigioso Torneo nazionale Bottacin a casa del Petrarca e la Under16 si è laureata campione d’Italia battendo in finale 60 – 0 la Benetton Treviso.

Oggi però parliamo della Capitolina che torna in Eccellenza, ci torna con il suo progetto spartano, giocatori tutti in  stile amatori, nessuno stipendio anzi sono i giocatori che pagano per giocare perchè sono loro i soci del club per il quale militano; per il loro ritorno in Eccellenza quelli della Capitolina vogliono mantenere la loro impostazione dilettantistica ed anche la loro storia, bella davvero, fatta di allenamenti serali, amatorialismo puro, un campo non omologato per la Eccellenza ed una avversità concreta verso ogni forma di professionismo sportivo.

Tutto bello, pieno di significati che quasi quasi questa Capitolina ci fa scappare la lacrimuccia se non fosse che poi, scartate le tenerezze, mi viene un sussulto e provo a chiedermi: campi non omologati, nessun giocatore con un contratto, dilettantismo, allenamenti quando c’è il tempo,  ma è questo che vogliamo dal Campionato di Eccellenza? 

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