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FORZA RUGBY

VA BENE FARE CIAO CON LA MANO MA NON ESAGERIAMO

Qui è tutto un salutare ma che necessità c’è?  Occupiamoci di rugby laterale, ovvero quello che capiscono anche in 74.714 contemporaneamente.

Solo per citare i casi più recenti prendiamo nota che le cronache di Rovigo parlano di Polla Roux che “Ho detto ai giocatori che non allenerò più a Rovigo“, altro titolone “Me ne vado a fine stagione“, altro ancora “Lascio a fine stagione“. Umberto Casellato invece forse per la sua destinazione più “importante”, va in Federazione, si merita i saluti direttamente dalla Gazzetta dello Sport  che titola “Casellato saluta Mogliano“.

Non sono andato a controllare se la stampa bresciana titola già o ha già titolato ” Cavinato si assenta da Calvisano giusto un anno o due” ma visto quanto sopra non ci sarebbe nulla di strano.

Perdonatemi la dissertazione a basso costo nella quale vi sto intruppando ma mi sentivo di rassicurare i giornalisti tutti che nel rugby se un allenatore cambia panca riusciamo a non piangere o disperarci, si insomma, non è come nel calcio, noi sopravviviamo, non perdiamo l’appetito, dormiamo la notte, continuiamo ad accompagnare a scuola i nostri figli e ad imprecare  contro il governo, tutto normale insomma.

Lo so che a certi giornalisti parrà strano ma Mogliano, Calvisano, Rovigo e tutti gli altri team di Eccellenza sopravviveranno ai loro ex-allenatori, per non parlare poi delle Zebre senza Gajan!

Godiamoci allora gli scambi di panchine con serenità, che è cosa, lo abbiamo già detto, molto divertente, ma, secondo me,  rifuggire da una certa iper-spettacolarizzazione, in particolare da quella “dell’addio”, è cosa buona e giusta oltre ad essere una buona occasione per dimostrare un diverso stile di approccio allo sport.

In tutti i casi, teniamo i piedi per terra.

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