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SERIE A ELITE

ROVIGO CALCIA BENE ED IL PETRARCA RUZZOLA GIU’

La differenza la fa, un po’ come previsto, Basson oppure Mennitti-Ippolito, dipende da che parte si  guarda il 150° derby d’Italia fra Rovigo e Petrarca che ha un sapore amarissimo per i Neri inchiodati ad un risultato mai così veritiero. Il Petrarca la partita la butta via, il Rovigo tiene bene e la porta a casa all’ultimo minuto.

Moretti,  in ritardo sui cambi la sua gestione del match è apparsa insicura,  le aveva studiate quasi tutte ma la più logica, conosciuta e prevedibile quella non la aveva presa in considerazione: il calcio. Eppure il Petrarca sono molte settimane che regala punti e partite per le percentuali infime di realizzazione da fermo, sono li i punti che mancano alla classifica petrarchina; Mennitti-Ippolito dopo le prime giornate stratosferiche è da molti match ai minimi termini e, neanche fosse l’unico mediano che gioca al Petrarca, ha il maggior minutaggio in assoluto di tutta la squadra. Legittimo quindi per i tifosi padovani prendere come uno schiaffo del coach la sconfitta maturata tutta nel primo tempo con un 0/4 dalla piazzola ed un drop sbagliato ed il mediano di apertura in evidente stato confusionale per buona parte del match: per Moretti sarà stata pure una partita come le altre per il Petrarca invece era il derby.

Polla Roux invece lo sa bene cosa può essere un derby e, graziato nel primo tempo, chiude la saracinesca nel secondo, gioca ad allontanare i Neri dai ventidue, cerca di gestire il possesso al meglio che quando si va avanti si torni indietro con qualcosa,  ha capito che dall’altra parte hanno una chance in più ma lui invece sa che è un derby e che alla fine il cuore può fare la differenza. Il Petrarca è mediamente  superiore anche  in mischia, ruba le rimesse agli avversari, realizza due mete contro l’unica (bellissima) dei rossoblù, fa il gioco, domina in seconda e terza linea ma Basson fa 4/6 al piede e 1/1 di drop, già il drop finale, la giusta beffa per Moretti & Co, il drop all’ottantasettesimo di Basson che chiude la partita allargando a +6 la forbice fra le squadre, uno schiaffo che è un regalo tutto d’oro per tutto il mondo rossoblù e la miglior punizione per i Neri, una lezione (al piede) che racconta tutta la partita e di cui, a Padova, dovranno fare ammenda.

Ottimi in campo per i rossoblù Duca, Lubian, Basson e Ferro (Man of the match)  e quel Bacchetti che ha molto da dire al rugby, per il Petrarca ottimi Mathers, Holmes poi Innocenti e Chillon, Sanchez, va bene la prima linea, piaciuto Travagli.

Rovigo vince il derby e, c’è da scommetterci, non c’è niente di meglio per i rossoblù per acquisire quella carica e quella sicurezza mancata per parte di questa stagione, per Rovigo una vittoria così può essere davvero un trampolino di lancio, la vittoria riapre anche la classifica,  anche quella di Mogliano, mette alla pari le due del derby a quota 43 in quarta posizione. Certo sopra di loro Prato, Calvisano e Viadana sembrano viaggiare con una marcia diversa ma i playoff sono terribili e capaci di scavare un solco anche dove non c’è.

Viadana vince a Roma contro Fiamme Oro in formazione rimaneggiata e Calvisano straripa con la Lazio. I Cavalieri fanno fatica contro l’Aquila, non centrano il punto di bonus, aspettano la settimana prossima a Prato proprio Rovigo  e se ne vedranno delle belle. San Donà passa in casa contro i Crociati che si aggrappano ad un punto di bonus ma che laggiù in fondo alla classifica vedono sfumare la Eccellenza match dopo match. Casellato ed il suo Mogliano vanno a Reggio Emilia, vincono ma soprattutto piantano le bandierine tipiche dei biancoblù: Ceccato man of the match, tre quarti che dominano il campo, Fadalti 6/8 al piede. Manca il punto di bonus.

Si conferma: in cima alla classifica in generale c’è  il gioco classico, giocatori maturi, squadre consolidate e coach navigati, sotto tutto il resto. Questa è l’Eccellenza d’Italia dove è il rugby, non il massimo campionato, ad essere diviso in tre parti (Eccellenza, Pro12 e Nazionale)  e per ora pare l’una c’entri poco con l’altra.

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