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FIR E DINTORNI

ET VOILA’…C’EST MOI: UN RABAT JOIE. DI QUELLI CHE OVALE MA NON C’E’ PIU’ FESTA

Onda, wave, vague, unda, don, 波, vlna, golf, bylgja, wimbi…ola

Et voilà…c’est moi: un rabat-joie. Obbligatorio il francese visto i fasti della domenica entrante all’Olimpico,c’è Italia- Francia, tanta gente allo stadio, grande festa FIR che ci sono anche i caps per i giocatori del passato, circa 400 ex azzurri convocati ma solo i  maschietti azzurri che le femmine hanno scherzato. Comunque in questo clima di celebrazioni viene male suonare campane stonate ma tant’è: din don… deeeng:  Prato c’ha l’acqua alla gola.

Non è una novità si sa, se ne sussurra da un po’ ma solo qualche giorno fa i dirigenti toscani sono andati in spogliatoio ed hanno detto ai giocatori “non c’è più un eurino, neanche a ciucciar le tasche e non chiedeteci altro, ora non si paga nulla, chi ha voglia può restare, chi no può andare quando vuole”. Peccato che mancavano pochi giorni alla chiusura del mercato e chi ci aveva fatto un pensierino già prima ha trovato casa nuova, gli altri si son tenuti la fregatura e tanti saluti.

C’è Italia-Francia all’Olimpico, forse sessantamila sugli spalti e, chissà, in tanti anche di Prato e dintorni,poi ci sarà qualcuno da Catania provincia, San Gregorio, altri da L’Aquila, poi ci sono quelli di Parma, amici dei Crociati. Tutti amici del rugby con una ferita a casa, solo per parlare delle più recenti.

Perchè a San Gregorio, in provincia di Catania, lo scorso anno  si son giocati l’Eccellenza, quest’anno, retrocessi in A1, dopo un terzo di campionato hanno chiuso i battenti; domenica si fa la ola in sessantamila, catanesi inclusi, che è l’unico rugby che conta. L’Aquila Rugby  aveva un progetto, nuovi dirigenti, Old, Polisportiva, nomi saltati qua e la sui giornali solo pochi mesi fa, contorno di congratulazioni e felicitazioni ed un nuovo Consiglio di Amministrazione; pochi giorni fa tutti dimessi, e tutti i nomi che se ne tornano a casa. I Crociati hanno avuto la sommossa in casa, giocatori arrabbiati, anche li, dopo tanto girar il mestolo nel pentolone, si è capito che c’era una questione di soldi sotto, cospicua; per motivi non ovali il Presidente dei Crociati ha dovuto salutare tutti ed ora è il Giovannelli  Presidente del club ed a noi tocca augurargli sinceramente un bel “in bocca la lupo” . Sono solo gli ultimi eventi di un massimo campionato italiano ridotto al minimo e non renderemmo giustizia ai sopra citati se non dicessimo che in Veneto come in Lombardia o Lazio è tutto un bilico.

Insomma oggi la notizia è che Prato sta in posizione di ko ma pure in posizione da seconda in classifica, pure in posizione da dover ricevere, se memoria non inganna, 470.000 euro di finanziamento federale causa Amlin Cup, insomma qui qualcuno ha fatto i conti senza l’oste. Prato non è un caso, Prato è solo un esempio della reale posizione del rugby italiano. Il comunicato della Società toscana lamenta mancanza di soldini per colpa dei pochi tifosi accorsi allo stadio, originale e tutto vero ma pure risaputo che la affluenza è in profondo calo. Perchè il problema è che dei sessantamila di domenica prossima la percentuale di quelli che sanno che esiste un Campionato di Eccellenza è ridicola, del resto la  FIR manda già gli arbitri, fa i tabellini e dispensa le sanzioni, mica può pensare a tutto lei che c’è già da seguire il Sei Nazioni , l’IRB, le Zebre e il cattivaccio di Innocenti in Veneto amico di quel discolo del Munari. Prato rimane anche un esempio lampante che una scuola per Dirigenti non è mai tardi organizzarla, che se a Tirrenia aprissero pure un corso di contabilità generale e marketing forse scalerebbero il primo vero successo.

Prato seconda in classifica e rotta nel bilancio, Prato ed il Sei Nazioni, accade tutto insieme, negli stessi giorni, c’è questo grande evento con tanti riflettori e dietro l’angolo, dove gioca il rugby italiano,  c’è questo minus…..vabbhè intanto ci facciamo su una bella ola.

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