Il titolista di QS che si incarica della pagina “bresciana” mi è simpatico a prescindere, ovviamente non lo conosco ma sono sicuro propenda per la gioia dei suoi lettori e ne ha ben donde. Così il suo giornale titola per la affermazione del Calvisano in coppa contro il Bucharest “In Europa sventola un tricolore grazie ai guerrieri del Calvisano“, poco sotto lo stesso pezzo parla delle altre contendenti italiane in Amlin Cup “fatte a pezzi” e ne ha ragione visti i risultati. Prosciogliamo subito il giornalista, l’amico Giorgio Sbrocco, che nell’articolo rinuncia a questi proclami e rimane molto più realista scrivendo del comunque bel successo di Calvisano come “partita combattuta, a lungo equilibrata e con qualche interessante sprazzo di gioco” e raccontando in maniera severa ma non così drastica delle “previste” sconfitte delle altre italiane. Ecco un classico esempio in cui il titolo fa un mestiere e l’articolo poi un altro, cosa non nuova nella carta stampata, cosa a volte bella, sempre legittima e, ci mancherebbe altro, cosa dovuta ai tifosi italiani che si sono visti recapitare le solite brucianti sconfitte e che possono godere solo della vittoria di Calvisano.
Calvisano trova titolo e cronaca anche in un altro articolo, in molti altri in verità ma questo che si vuol sottolineare alla attenzione è davvero una “chicca”, un caso di abbinamento che i più magari reciteranno come “casuale” ma che fa strano per i toni e per le conclusioni che se ne traggono. E’ il Corriere dello Sport che si titola ” Coppe, Calvisano regala il primo sorriso all’Italia. Zebre: Parma è un flop“. Attenzione perchè il titolo non è “Parma: Zebre è un flop” ma proprio come ve l’ho già scritto e la cosa fa eccome differenza. Infatti il Corriere dello Sport scrive poi, dopo aver citato la vittoria di Calvisano :” E a Parma, per le Zebre, campo e pubblico da serie C per una partita di Heineken Cup!“
Si sa che al Corriere dello Sport la sanno lunga sulle mosse federali, si dice abbiano buon feeling con l’ambiente, ricordo alcune interviste durante il periodo elettorale FIR apertamente schierate con il “dondismo”, insomma fanno il loro mestiere e, se un titolo così viene fuori da li, potremmo anche pensare che non sia tutto casuale. Che sia il solito scherzo del titolista? No, qui c’è qualcosa di più. la storia del titolista mica vale sempre come nei film dove il colpevole è il maggiordomo; poi qui pare proprio che titolo ed articolo facciano lo stesso “mestiere”. O no?
Vabbhe, lasciamo stare il Corriere dello sport ed evitiamo di perdere per questo la trebisonda, il fallimento di Zebre e di Parma pare però conclamato, chi potrebbe prendere in mano la situazione e provare a risolverla? Dire un nome a caso, così, come vi viene.
