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REGOLE ED ARBITRI

SINDACATO? IL FORSE-FINTO TAGLIO STIPENDI DI ROVIGO RIPROPONE L’ARGOMENTO

La questione che ha toccato il Rugby Rovigo e gli stipendi dei suoi giocatori è nota, in sintesi: i giocatori rossoblù avrebbero ricevuto una mail che prometteva il taglio del 20% dello stipendio in caso di ulteriori prestazioni sportive negative. In questi giorni però il suo DS Fabio Coppo avrebbe spiegato pubblicamente che tale promessa è un falso e la mail  solo una solitaria iniziativa di un funzionario del Rugby Rovigo che, mosso da grande amore per i propri colori rossoblù, avrebbe pensato di agevolare miglior sorte  con questa sua personalissima trovata.  Chiaro che non se la beve nessuno, in rete persino il sempre prudente Onrugby si dice sulla vicenda  “perplesso” mentre su Rugby 1823 si parla schiettamente di uno staff rodigino che avrebbe calpestato qualcosa di decisamente maleodorante.

La questione va anche però vista sotto altri due piani  indipendentemente dal fatto che la minaccia del taglio economico sia Societaria o frutto di un bersagliere eccessivamente focoso nel suo amore verso la squadra: il piano tecnico-amministrativo ed il piano sindacale.

Sotto il profilo squisitamente tecnico la domanda è : si può fare una cosa come questo minacciato taglio? Il fatto che alcuni non abbiano sollevato alcuna obiezione e che la stessa giustificazione di Coppo sia stata rivolta nella direzione del “surdato innamorato” lascerebbe pensare di si ma in verità non è così facile e dipende molto dai contratti che i singoli giocatori hanno firmato. Questa ultima considerazione avvilisce immediatamente la minaccia del taglio economico come una punizione di gruppo perchè, è noto, alcuni contratti sono ben blindati e non lasciano questi spazi di attività. Basta ce ne sia uno su tutti i giocatori che non possa subire cotanta vessazione che l’obiettivo di quel 20% in meno diventa solo un sistema per risparmiare qualche euro.

La seconda riflessione è di ordine prettamente sindacale perchè la vicenda dimostra come sia necessario che i giocatori, specialmente i prof ma il discorso vale veramente per tutti fino alla Eccellenza, trascendano dal solo interesse personale e lavorino per garanzie generali, di gestione della immagine, della attività sportiva e dei propri contratti assolutamente comuni fra loro. Per scrivere un buon contratto può bastare un procuratore o un buon avvocato, perchè il contratto contenga invece delle sezioni fisse su tematiche generali e comuni fra tutti i giocatori  in tutti i team come esposto poco sopra, ci vuole un sindacato serio e ben coordinato. Qui parte lo strale perchè, dispiace ma è così, il silenzio di AIR è noto e ce ne siamo abituati ma, visto le premesse con cui è nata,  dov’era la GIRA (Giocatori Italiani Rugby Associati) fin che si consumava questa vicenda? Fossero o no i giocatori di Rovigo loro tesserati la cosa riguardava la GIRA sempre e comunque prima di chiunque altro, ci si aspettava un comunicato stampa più o meno altisonante, una gestione anche solo mediatica, che è la cosa più importante,  della vicenda.

Seneca amava dire che da “un grande c’è da imparare anche quando tace”, se è così  in quanto a grandezza questa volta in GIRA hanno esagerato.

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