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SERIE A ELITE

ECCELLENZA: COME BEETHOVEN, ASPETTIAMO LA SETTIMA … O LA NONA

Con tutto il rispetto per la quinta appena trascorsa e la sesta che farà capolino la prossima domenica, a dispetto del Test Match Show in arrivo,  la chiave per capire come va la Eccellenza gira fra la settima e la nona giornata di campionato. Volete un esempio ? Le Fiamme Oro saranno pure una neopromossa ma chi si è fatto una idea che quella posizione in classifica sia la proclamazione del loro valore non fa i conti con il fatto che i poliziotti, tanto per fare un esempio, si sono già dovuti digerire in queste prime giornate Calvisano, Petrarca, Viadana e Mogliano, lo stesso non si può dire per la Lazio, tanto per fare un esempio.
Calvisano è l’esempio lampante di quanto sopra, al primo incrocio magico che i ragazzi di Cavinato si trovano ad affrontare in cima alla classifica ecco lo schianto. Prato fa sua la partita su tutti i livelli, persino quello degli errori. Il primo tempo concede un risultato in equilibrio ma da una parte c’è qualcuno che  regala calci piazzati e dall’altra chi li sbaglia. Cinque errori dal piazzato nel primo tempo magari non sono un record ma un campanellino per Frati, quello della panchina, sicuramente si (alle fine al piede Frati, quello in campo,  farà 3/9). Calvisano lo sa che la situazione imbarca male ed entra Griffen, ma la luce non si accende ed anche i reparti prima in bilico perdono terreno, mischia in testa, i Cavalieri prendono in mano il pallino e, nonostante il passivo non sia impossibile, il Calvisano scompare piano piano. Ve lo aspettavate? Miracoli di una Eccellenza che si conferma in bilico o in equilibrio, dite come preferite tanto la realtà non la uccide nessuno.
Mi piace raccontar di Padova dove, dicono le cronache, Moretti, Head Coach dei petrarchini,  avesse un diavolo per capello alla fine del match stra-vinto contro San Donà. I “Neri del Moro” nei primi trenta minuti del primo tempo sovrastano un irriconoscibile San Donà, fanno 4 mete e mettono a posto il bonus. Da una parte i sandonatesi che arretrano pesantemente in mischia, falliscono tutte le touch, non superano la metà campo dall’altro un Petrarca che gioca ad una velocità incredibile, prevalentemente alla mano,  con i tre quarti scatenati, la mischia potente ed il piede di Mennitti-Ippoliti che a fine partita racconterà un infallibile 6/6. Nel secondo tempo il Petrarca si ferma, amministra, si accontenta? Troppo giovani per essere vero. Ha ragione Moretti ad arrabbiarsi ma comunque sia rimane un Petrarca stellare.
Bel campionato questa Eccellenza, giovane,frizzante e in equilibrio per ora: alla settimana giornata c’è Petrarca-Calvisano e Viadana-Rovigo ed alla nona Petrarca-Prato e Viadana-Calvisano, Ludwig Van non avrebbe potuto fare di meglio.
Eccellenza bella e pure  senza patemi da convocazioni in Nazionale, il  Brunel non pesca in Eccellenza e alla fine non lo fanno nemmeno le Celtiche: il pugno di uomini che, sotto forma di permit player, concorrono ai destini di Benetton e Zebre non sono determinanti per nessuno. Il massimo campionato italiano di fatto non partecipa alla Nazionale, al massimo fa da vivaio del vivaio, può essere bene o no ma nessuno può smentire che di fatto è una entità parallela, una cosa a se, il frutto integerrimo della politica di abbandono del movimento da parte della FIR. Eccolo l’italico rubgy spaccato in due, speriamo riservi  identiche soddisfazioni: dalle parti degli eccellenti le cose si mettono bene, da sabato tocca agli eccelsi..

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