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AFFARI ESTERI

IN EUROPA PER CONTARE…I PUNTI DEGLI ALTRI

Lo so che è sempre la solita storia trita e ritrita ma non dovete dirlo a me ma a chi ha permesso questo ennesimo, stucchevole, previsto, scempio. 
Sono cominciate le coppe europee, nella Coppa dei Campioni, la Heineken Cup, ci sono le nostre selezioni migliori, Benetton e Zebre, quelle che in due (in verità una e mezza) fanno una Nazionale; nell’altra Coppa, la Amlin Challenge Cup, ci sono le quattro meglio classificate della Eccellenza: Calvisano, Prato, Rovigo e Mogliano.  Il risultato prodotto dalle squadre italiane in questa prima giornata di match “europei” in termini di punti è stato di 80, quello che ci hanno rifilato le avversarie di 302. Le due regine cedono di fronte ai pari categoria di Pro12, con maggior verve davanti agli Ospreys cedono i trevigiani (17 – 38), in maniera poco onorevole davanti ai fragilini di Connacht le Zebre (10-19). Se il miracolo non è venuto da loro immaginiamoci dal resto. Mogliano scopre defintivamente che un contributo federale non fa testo in campo e ne prende 71 in casa del Bayonne  (7 -71) quasi emulando Rovigo che in casa propria ne prende 79 e ne fa 12, tutti dal piede di Basson. Sono partite finite una decina di mete a niente (una Mogliano l’ha fatta) e che il pubblico in larga parte evita perchè a nessuno fa bene vedere la propria squadra messa così.. Qualcuno si aspettava allora la prestazione delle “grandi” della Eccellenza, Prato e Calvisano, le finaliste scudetto della passata stagione, i team quasi-stellari. Prato ha giocato a Grenoble ne ha presi 59 e fatti solo 3, Qualcuno ha gioito invece perchè Calvisano in casa propria ha fatto 31 punti prendendone solo 36 ma forse è meglio sopire gli entusiasmi; Calvisano ha giocato fra le mura amiche con Agen, i Campioni d’Italia, fa bene sottolinearlo, hanno perso con un team che sta attualmente  in dodicesima posizione nel proprio Campionato  dove Agen  ha perso 5 match su 8 ed ha una differenza punti negativa di ben 75 unità. 
Nonostante la presenza delle “celtche” il panorama italiano di queste Coppe Europee non muta rispetto agli anni scorsi ed alcuni team di Eccellenza, contributo economico federale a parte, forse invidiano le altre squadre di categoria  che si giocano il forse poco consistente Trofeo Eccellenza ricavando però incontri dignitosi  e combattuti sui propri campi, incontri che muovono la panchina, incassano qualche indicazione tecnica e, perchè no, anche qualche applauso. 
Il meccanismo non funziona, questo si sa, le soluzioni sono molte, ma questo forse ora è inutile perchè è sempre più evidente che, dal prossimo anno, la soluzione che ci riguarda la troveranno altri, perderemo posti nell’Olimpo europeo? Penso sia inevitabile ma, puntualizzo, più che un Olimpo mi pare un inferno, un girone dantesco che non serve a niente al nostro rugby. Certo il problema riguarda in primis il mondo della Eccellenza ma, udite udite, esiste anche il problema Heineken Cup dove non si ricordano risultati brillanti e quest’anno non sembra ci siano all’orizzonte trascendentali exploit. 
Questa partecipazione alle Coppe Europee, questo modo anzi questo stile di stare in queste competizioni è figlio legittimo della mentalità delle sconfitte onorevoli. Se questo modus non esiste più, come la FIR e Brunel in testa sbandierano in giro, allora se ne traggano le dovute conseguenze anche in questo ambito. L’obiettivo è solo uno: entrare in campo per vincere, non ci sono alternative, lo sport è fatto così. 
 
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