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FIR E DINTORNI

ZEBRE E SPONSOR UN BINOMIO CORRETTO?

Una franchigia federale può avere uno sponsor proprio? La questione non è una stupida elucubrazione mediatica  e non è  così scontata la risposta. Stiamo parlando delle Zebre e di Conad Centro Nord e dell’annuncio di questi giorni arrivato dalla FIR che racconta  la partnership biennale che porterà il logo della catena di supermercati sulla maglia della franchigia italiana di RaboDirect PRO12 ed Heineken Cup di base a Parma. 
E’ la prima volta che la Federazione reperisce un importante sponsor direttamente e concretamente destinato ad un ben preciso team e territorio (Parma),  le attività FIR fino ad oggi si riferivano ai contratti per la Nazionale ed a  tutto il team Azzurro fino al mondo arbitrale ma questo è il primo sponsor federale reperito ed annunciato in esclusiva chiave territoriale con accordi di visibilità territoriale e vantaggi per appassionati e residenti di quel territorio e che quindi partecipa al bilancio economico non di  una squadra riferibile a tutto il mondo FIR ma solo ad una minima  porzione di esso. Il dubbio che le cose potessero non tornare era già venuto con l’annuncio di Puma sponsor delle Zebre  ma di fronte allo sponsor tecnico l’approfondimento era parso meno sensato, anche se è del tutto insensato che Adidas sia lo sponsor tecnico della Nazionale FIR e Puma della franchigia FIR. Questo binomio in casa FIR aveva però già svelato la strategia di mercato volta alla esaltazione della concorrenza e della massima capitalizzazione dei propri “prodotti”, esattamente come si sarebbe comportato un team privato. Ma questo non è un team privato! E’ una franchigia  del massimo organo di gestione di tutto il rugby nazionale, è una squadra voluta dal punto di raccolta di tutti i team ed i giocatori del movimento ovale italiano, la FIR.  Non è la osservazione migliore ma neanche la più stupida pensare che si potrebbe chiedere ora alla FIR di reperire almeno uno sponsor (locale) per ogni team che partecipa ai suoi campionati ma non è questo il punto. Non lo è nemmeno il fatto che esiste un team, nello stesso campionato, il quale si prende un contributo federale, ovvero la Benetton Treviso (a proposito quanto è?),  ed uno che vive totalmente del contributo federale, abbiamo smesso di chiederci se ha un senso. Guardiamo altro. 
Il fatto che la Federazione avesse deciso di mettersi in proprio è cosa vecchia di qualche mese ma se non aveva i soldi per farlo ed è dovuta ricorrere ad uno sponsor perchè non ci sono più gli Aironi? Domanda messa giù volutamente “storta” ovvero un chiaro invito a pensarci molto bene. Andiamo al prossimo punto. La federazione del baseball  ha organizzato la Italian Baseball League , otto franchigie che giocano sul territorio italico, tutte uguali di fronte alla FIBS, si può dire lo stesso dei due team che FIR manda in  Pro12 ed Heineken Cup?  Ancora, avendo adesso la FIR reperito direttamente sponsor (ovvero soldi) per le Zebre a quanto ammonta il totale del contributo federale per il club parmigiano? Domanda retorica, qualsiasi sia il numero (che ci piacerebbe sapere) la risposta è “tutto” di cui una parte drenata dal territorio, leggi alla voce sponsor, e non dalle proprie evidentemente non sufficienti casse FIR. 
Ricordo a questo proposito un ampio dibattito aperto, al nascere della  partecipazione italiana in Celtic League, da Duccio Fumero sul suo prezioso RUGBY1823, Duccio si chiedeva quale sarebbe stata la forma giuridica delle eventuali “franchigie federali”, proponeva soluzioni o totalmente private o totalmente pubbliche (ovvero della FIR), chiedeva ordine, trasparenza e parità di trattamento. Inascoltato, godiamoci l’attuale caos. 

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