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FIR E DINTORNI

ZEBRE : LA SVOLTA EPOCALE DEL CORRIERE DELLO SPORT SEMBRA UNA SCARPA VECCHIA

Le scarpe vecchie di Van Gogh.
Autorevole il giornalista, Francesco Volpe, autorevole la testata, Corriere dello Sport, sensazionalista e fuori tempo il pezzo: “Se il nostro sport emigra nei campionati esteri.. – La nuova frontiera di Rugby e pallamano”. Volpe scopre quindi che le Zebre sono una squadra della Federazione Rugby, spiega che la cosa nasce da “la messa in mora degli Aironi”, alla fine si accorge forse anche lui che tutto si riduce al fatto che i 6,3 milioni di euro (la cifra la scrive lui) che servono per far giocare le Zebre vengono dalle casse federali, lo definisce “budget non stellare” abituato forse agli ingaggi di Pato e Ronaldinho più che ai bilanci  del nostro rugby di vertice e sottacendo che una cifra così è circa il 20% dell’intero bilancio federale, un quinto per una squadra sola. 
Francesco Volpe sottolinea però che tutto questo, udite udite la novità, la FIR “non lo fa in un campionato nazionale ma all’estero” ed a questo punto volano  i fuochi di artificio, alti e incensati, Volpe fa rincorrere paroloni comesvolta epocale”, “rivoluzione”, “nuova frontiera”. 
Speriamo qualcuno vada a spiegare a Francesco Volpe che questo è il terzo anno che partecipiamo a questo Campionato Europeo e che le Zebre più che da una “rivoluzione” nascono da un pasticcio politico federale dai risvolti mai chiariti, pasticcio per il quale il Presidente dei defunti Aironi, più che “messi in mora” suicidati direttamente dalla FIR a mezzo delibera consiliare, si è preso già una squalifica di qualche mese per aver detto cose che non piacevano alla stessa FIR. In attesa che qualcuno faccia un riassuntino a Volpe sull’altra faccia della medaglia andiamo avanti a leggere la “rivoluzione” che lui accosta alla pallamano la quale ha messo la nazionale femminile a giocare nel campionato sloveno con un nome di club. Volpe declama quindi i grandi obiettivi che la Nazionale del rugby potrà raggiungere grazie alle Zebre ed alla sua partecipazione al Pro12 e dimentica (ma volete davvero sia così smemorato?) che più della metà della Nazionale gioca nell’altra squadra italiana che milita nello stesso campionato delle Zebre. Il futuro Presidente delle Zebre, oggi Presidente FIR Giancarlo Dondi, l’ha chiamata “quelli delle canottiere” (la rivoluzione si fa almeno inelegante)  si chiama invece Benetton Rugby e, pensate un po’, non è un club della FIR ma, miracolo, è un normale club privato che si paga tutto da solo, che porta pubblico da solo, che prende dalla FIR un contributo economico importante come stabilito tre anni fa in patti tutt’ora tenuti segreti dalla Federazione stessa. Già, perchè la la rivoluzione in questo caso non si occupa di trasparenza ma del resto cosa si può pretendere da una FIR che non ha mai reso pubblici nemmeno  i propri bilanci ??  Zebre come svolta epocale? Magari tre anni fa partecipare al Pro12 (Celtic League)  lo era ma i risultati si sono già visti e, autorevole Francesco Volpe, basta leggere i risultati dei recenti mondiali, dei Test Match anche recenti, le appena trascorse edizioni del Sei Nazioni, basta vedere che tutto questo guardare con il nasino all’insù  i miracoli di questa “nuova frontiera” ha prodotto l’abbandono del rugby di base al punto che non abbiamo nemmeno più giocatori che possano giocare nell’alto livello. A qualcuno però serviva rilanciare questo “miracolo FIR”,  si chiama “politica” ed un pezzo come quello scritto sul Corsport diventa, più o meno consapevolmente sicuramente legittimamente, solo un grande spot elettorale in vista delle elezioni federali del 15 settembre. 
In Italia capita spesso di imbattersi in gente che spaccia una scarpa vecchia e scucita per una nuova grande idea di stivaletto molto trendy, è un vizio della nostra  politica i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti; sappia allora Francesco Volpe che una consistente parte del movimento del rugby italiano si sta adoperando perchè non ci sia spazio per “politichese” di tal fatta; per fare ciò la ricetta sarebbe che il rugby cresca dal basso, fra giocatori ed allenatori, fra dirigenti di città e periferia. Chissà se riuscirà questa vera svolta epocale, questa reale nuova frontiera,  ma se accade, Volpe, le telefoniamo subito.

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