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AZZURRI

I TEST DELL’ITALRUGBY FRA ESPERIMENTI E BAD HANDLING

Corta e sicura, non è la solita touche ma la lista dei giocatori che Brunel ha organizzato stabilmente nei XV di partenza  delle tre formazioni scese in campo nel tour estivo appena concluso. Non solo i “rodati”, Castrogiovanni, Barbieri, Pavanello, Zanni ma anche i giovanottoni  Venditti, De Marchi, Gori e Furno, trovano spazio stabile o quasi nel trittico americano dell’Italrugby. Un tour da formazione sperimentale, Brunel aveva bisogno di queste tre gare per scegliere alcune sue carte e sicuramente ha avuto le sue indicazioni. Test non rappresentativi per avere margni di discussione sia per la volatilità delle formazioni schierate, anche dai nostri avversari, sia perchè non era aria da match veri, le dichiarazioni del coach ma anche degli stessi giocatori tradivano il senso di “provvisiorietà” di ogni scelta. Il Brunel ci ha tenuto a sottoilineare nelle sue dichiariazioni che sta preparando la Nazionale per il  prossimo Sei Nazioni ed a molti non piace questo saltare a due piedi  i test match autunnali che, anche se si giocano con le forti dell’emistero australe All Blacks inclusi, giocheremo in casa e avremmo bisogno di un minimo di indicazioni positive. La sconfitta drastica, brutta e mal gestita in campo con l’Argentina di pochi giorni fa così come la brutta vittoria con il Canada,  ci suggeriscono però di dar ragione a Brunel; con gli USA è andata meglio ma è anche vero che loro si sono suicidati. Cosa si è visto nei test match estivi? Che non abbiamo la mediana, cosa detta alla noia da tutti e da tempo, che abbiamo un futuro abbastanza sicuro in prima linea e che l’abbondanza dei tre quarti ci lascia comunque ben pensare. La nota però che deve far riflettere non poco il Brunel sono i dolorosi e copiosi problemi che i nostri giocatori, in particolare i nostri giovani, questo è il grave, hanno con i fondamentali. Problemi di handling e di perdita di possesso sono stati una costante:  questo è un problema di “scuola”. Meno X e più gioco con palla in mano ai nostri ragazzi perchè a scuola ci insegnano prima le lettere e poi a scrivere.
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