
Il Corriere dello Sport nella cronaca romana a firma Christian Marchetti ci informa che la USAG Roma, società ovale che dedica le sue forze a rugby Union , League e femnminile non trova un campo di gioco; il campo in verità lo hanno già promesso ma quelli del USAG in quel di Tor Bella Monaca del campo per ora hanno visto solo la promessa . A Monza invece il Rugby Monza, dice Il Giornale di Monza, condivide il campo con il San Rocco Calcio, convivenza difficile con questi ultimi che spingono per lo sfratto della palla ovale con vari pretesti, buona fortuna agli ovali monzesi che si erano già dovuti subire quest’anno il trattamento “particolare” del Monza Calcio verso gli Aironi per gli appuntamenti al Brianteo di Heineken Cup. La FIR ha destinato a Torino il test match Italia-Tonga del prossimo autunno, Rugby 1823 riporta la opposizione del Comune di Torino che , più che accogliere trionfalmente la cosa ha opposto insani divieti e nicchiato a più non posso con farfugliamenti vari. Torino fa il paio con la Giunta di Milano che ha rifiutato poche settimane fa gli All Blacks lasciandoli migrare a Roma.
Tre storie, sempre le stesse in un triangolo consueto ed annoiante di grandi città incapaci di accogliere lo sport (diverso dal calcio), lontane e dubitanti di fronte al nostro sport anche se di alto livello. Quando poi con prosopopea altisonante i soliti tromboni lamenteranno che la nostra Eccellenza è frequentata da Calvisano, Mogliano, Nicolosi, e poi Parma, Rovigo, Padova, L’Aquila, e via così o che in Pro12 ci sono Treviso e Viadana si facciano un esamino di coscienza ed invece di criticare ringrazino che da quelle parti il rugby è sempre il benvenuto. Vedremo come andrà a Torino ma, comunque vada, è interessante il detto piemontese: “Cùn l’asu a-i véul ‘l bastùn”.
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