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QUESTIONE D'ELITE

PERMIT PLAYER , PREPARAZIONE DI ALTO LIVELLO….L’ ECCELLENZA DEVE FAR SUO IL RUOLO.

Il Paolo “Grillotalpa” si cimenta nella questione della scarsa preparazione dei nostri permit players che approdano alle due celtiche in queste settimane  di Nazionale. Grillotalpa lamenta, in sintesi, che i “permit player” italici giocano solo sporadicamente con gli squadroni celtici di casa nostra e poi tornano alla loro squadra di Eccellenza che non è in grado di assicurare loro la preparazione sufficiente, dice allora il Paolo: ” L’ideale sarebbe quindi concedere alle due franchigie di poterli mettere direttamente sotto contratto, di tenerli sempre con loro, allenarli tutti i giorni e – se non utilizzati – di spedirli poi nel fine settimana a giocare nell’Eccellenza”. Questo perchè, secondo il Grillotalpa, le società di Eccellenza non sono in grado di garantire “preparazione quotidiana di alto livello”. Il problema posto è corretto, la soluzione secondo me è opposta al senso di marcia ed al senso stesso delle franchige, una cosa così starebbe  bene in bocca a Munari ed alla Benetton, è una  soluzione molto trevigiana ovvero isolazionista.  Se, come è in parte sicuramente vero, le società di Eccellenza non sono in grado di garantire una “preparazione quotidiana  di alto livello” allora la soluzione non è quella di mandare i permit player , solo loro, nel castello dorato delle franchige ma semmai di dotare le società di Eccellenza di uomini  e mezzi sufficienti allo scopo. Chi lo fa ? Le franchige e la FIR chiaramente!! Le franchige servono o no  a far crescere il territorio? Allora credo debbano fare qualcosa di più che distribuire bandierine agli ingressi dello stadio.   I piani di formazione devono essere vasti e di base, le società di Eccellenza, almeno quelle in grado di proporre centri sportivi e strutture adeguate, devono essere supportate nelle loro attività di formazione fin dalla Under 20, cioè anche molto prima di quando un ragazzo possa aspirare a diventare permit player, altrimenti il permit player che arriva alla Benetton sarà già sotto il livello minimo richiesto. La formazione è la base non il vertice  della preparazione e va gestita alla base del movimento. L’Eccellenza  deve crescere per proporsi alle franchige come contenitore di opportunità, questo è il ruolo della Eccellenza, crescere talenti. Le franchige spostino i loro uomini e le loro risorse sul territorio e si mettano a disposizione di quest’ultimo,  perchè cresca alla base la cultura della formazione e dello sviluppo del giocatore. Questi ragazzi già sottoposti in Eccellenza a “preparazione quotidiana di alto livello” giocheranno regolarmente con il loro club, la Eccellenza , migliorando i contorni di quest’ultimo e poi approderanno alla funzione di permit player già preparati.  
Una soluzione come quella proposta da Paolo secondo me  impoverisce il panorama del rugby, accentra funzioni del movimento su pochi soggetti (Accademie federali e i due club di Pro12) favorisce la soluzione a pochi giocatori e non aiuta gli altri, distrugge la ramificazioni territoriali del rugby. E’ dalla Eccellenza che il movimento deve ribadire la sua presenza e la sua voglia di crescere, non tiriamoci indietro su questo, ne va della ampiezza del movimento.
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