BRUNEL ED IL SUO XV: LA LOGICA CHE SI FA RIVOLUZIONE

Brunel di mosse giuste ne aveva fatte parecchie ma l’ultima è il vero capolavoro. Una mossa giusta può essere stata quella di girare i campi dell’Eccellenza o quella di fare dichiarazioni concrete e non politiche sulla situazione di Aironi e Benetton, altra mossa azzeccata quella di convocare un gruppo di giovani fra i nazionali del Sei Nazioni. altra ancora quella di chiamare in seconda battuta Rizzo e, udite udite, Botes. 

Il XV che affronterà la Francia nell’esordio del Sei Nazioni è però il vero capolavoro del tecnico francese. E’ vero che il gruppo-guida della Nazionale rimane lo stesso della precedente gestione, anche questo Brunel lo aveva annunciato ed era comprensibile fosse così,   ma la rivoluzione c’è stata ugualmente.

Il Benvenuti secondo centro, le due ali McLean e Venditti, quest’ultimo esordiente, il duetto Gori-Burton (in panchina Semenzato e Botes) alla mediana, Barbieri che si riprende il posto in terza linea, sono il segnale di una gestione che sa interpretare i sintomi del territorio a cui si riferisce, una gestione realista e non fatta di voli pindarici e schemi prefissati. Una gestione che ora è realista perchè aspetta di aver costruito il proprio progetto prima di essere veramente innovativa. Gioca chi sta meglio, gioca il modulo che vince (Benetton), si gioca guardando bene alle caratteristiche  dell’avversario ma senza tradire il gioco che si fa “in casa”. La Nazionale di Brunel è di una logicità talmente lampante che così  arriva ad essere rivoluzionaria. Davanti avremo la Francia e la partita sarà difficile, forse anche di più, ma questa Nazionale è in grado di dire la sua. Cosa dovremmo vedere da questa Nazionale:  una mediana che fa scelte molto concrete, senza eccessi, degli avanti veloci che cercano di passare sul dritto e tanti placcaggi. La prima linea (Lo Cicero, Ghiraldini, Castrogiovanni) è in formato classico e dovrebbe rispettare i suoi impegni.
Bravo Brunel, questa Nazionale la si guarda molto volentieri.