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FIR E DINTORNI

CRISI ECONOMICA E CRISI DEL RUGBY. NON SOLO L’AQUILA.

L’Aquila Rugby non ha risolto tutto, come si pensava e, incredibile, i suoi dirigenti devono ancora urlare a mezzo stampa per poter aver confermate le promesse che un gruppo di imprenditori del settore costruzioni aveva fatto loro. Si tratta di questione di soldi ovviamente: dopo alterne vicende ed un accorato appello del Sindaco della città abruzzese una cordata di imprenditori aveva garantito 650.000 euro. Una cifra in grado di mettere a posto i debiti e di permettere al sodalizio ovale aquilano di guardare con serenità al futuro.
E’ il Direttore Generale de L’Aquila Rugby a farsi sentire in questi giorni per raccontarci che  di quella  cifra lui ha visto solo € 148.000, pochino per poter essere moderatamente ottimisti sul futuro.
Perchè accade tutto questo ci si potrebbe chiedere? E’ Gianni Frattale a spiegare la posizione degli imprenditori di cui sopra disegnando questo scenario:” Non credo che questi soldi potranno arrivare in tempi brevi, perchè la situazione degli costruttori aquilani al momento è molto critica. Ci troviamo in un momento di stasi generale, i cantieri sono fermi e ci sono forti ritardi sui pagamenti. E’ un momento davvero difficile che speriamo di poter sbloccare entro Natale, ma per ora non credo che gli imprenditori possano sborsare le cifre promesse. Non posso forzare nessuno a fare in questo momento ciò che non può, ma sono convinto che gli imprenditori manterranno fede agli impegni presi, se non ora, magari più avanti, nel corso della stagione”.
Le promesse sono fatte per essere mantenute e chi non lo fa è senz’altro quanto di  peggio si possa dire però, c’è il canonico “però”, le parole di Frattale sono lo specchio di una situazione economica generale, sono una realtà incontestabile e scomoda prima di tutto agli imprenditori di cui sopra. 
Ritorna con effetto ciclico sempre più breve la questione della situazione economica delle società del massimo Campionato italiano, la maggior parte di loro in pesante crisi economica, ed è assolutamente giustificato pensare che la situazione di qui ai prossimi sei mesi potrà solo peggiorare. Non è solo L’Aquila purtroppo.
LA FIR deve correre ai ripari e trovare soluzioni di sostegno urgenti, magari di medio-lungo periodo ma deve riuscire a fare una proposta.  In troppe cose la Federazione ha voluto sostituirsi ai club, non sono mai stato d’accordo ed insisto su questo ma ora è tempo che, se si deve far carico di qualcosa ancora,  si faccia carico di questo. Riuscire a garantire disponibilità economiche anche solo di copertura temporale limitata, realizzare un fondo di intervento, concordare politiche di credito , al contrario stabilire dei tetti di spesa, oppure altri interventi sul lato organizzativo,  sono attività che la FIR, fra una litigata e l’altra con i team celtici milionari, dovrebbe mettere in cantiere al più presto
Il  problema de L’Aquila è solo la punta di un iceberg, il periodo economico è difficilissimo, è tempo di misure straordinarie per il nostro rugby.

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