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AFFARI ESTERI

PARTE LA CHALLENGE CUP, UNA PARTECIPAZIONE DA RIPENSARE.

Cinque gironi da  4 squadre, parte la Amlin Challenge Cup. la “seconda” coppa europea, la sorellina minore (ma non troppo) della più nota Heineken Cup , la coppa dei campioni del rugby. Parte il prossimo week-end la Amlin e lo start non è senza le solite polemiche sul ruolo delle italiane in questa competizione. Lasciata la  Heineken agli squadroni celtici Aironi e Benetton, al Challenge ci vanno le prima quattro classificate nel Campionato di Eccellenza: quest’anno Petrarca, Rovigo, Prato e Crociati. 
Ambizioni di queste nostre squadre? Il più delle volte è solo quella di prenderne un po’ meno dell’anno precedente anche se qualche soddisfazione imprevista capita ogni anno perchè qualche raro match vinto ci scappa; in genere le nostre si schiantano con figure barbine, sconfitte oltre l’umiliazione come 83 a 7, 54 a 0, 90 a 7 (tanto per dare tre risultati raccolti nella edizione  2010/2011) e posizionamenti di classifica nel girone fra l’ultimo ed il penultimo posto che ci giochiamo troppo spesso con rumeni e spagnoli. 
La Challenge fatta così interessa il pubblico ? Assolutamente no, salvo eccezioni come il grande botto di Prato lo scorso anno,  a vedere queste sonore batoste a volte ad orari improbabili, ci vanno quattro gatti, Così capita che si ospiti il fortissimo Gloucester di fronte ad 800 persone, il Brive di fronte a 400, il Leeds Carnegie di fronte a 200 persone.
Quadro desolante? No reale, non ci credete? Vediamo quattro numeracci presi dalle statistiche della edizione Amlin Challenge 2010/2011.
Il campionato 2010/2011 era dominato dal Rovigo che teneva la vetta della Eccellenza e rimediava in sei partite di Cahllenge Cup un totale di 348 punti (58 a partita) facendone solo 55 in totale. Rovigo ha giocato in casa mediamente di fronte a 650 spettatori.
I Campioni di Italia del Petrarca, più bravi, hanno racimolato 88 punti in sei partite prendendone 213 (36 a partita), sono riusciti a farsi battere dagli spagnoli dell’El Salvador regalando loro un pezzo di storia (prima vittoria fuori dalla Spagna) i padovani hanno giocato di fronte ad una media di circa 500 persone per partita.
I Cavalieri Prato hanno puntato moltissimo per il loro lancio sulla Amplin Cup, hanno giocato in casa di fronte a più di 2200 spettatori  medi ma alla fine hanno incassato 358 punti facendone solo 77. 
Basta così? Si dai. Adesso una domanda semplice, veloce, lineare: siamo sicuri di continuare ad andare in Europa così?  Magari fare delle franchige ? Unioni create ad hoc per la Amlin che rappresentino focus territoriali aventi base in Eccellenza.  Non so se è questa la  soluzione ma cominciare a parlarne è indispensabile, non si può andare in Europa così. A cosa serve?
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